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Borse oggi in diretta | Listini europei in rialzo in scia alle news sui dazi. Ftse Mib oltre quota 38.000. Balzo di Prysmian




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Inflazione stabile e borse europee in rialzo ad aprile


  • Ora 14:40 Ftse Mib sopra 38.100 con Prysmian e Interpump, l’euro si rafforza dopo i dati macro Usa
  • Ore 12:40 Il Ftse Mib accelera al rialzo, l’Europa distribuirà 3 miliardi di fondi russi congelati
  • Ore 09:05  Ftse Mib sopra 38.000 con Mps, Bper e Stm. Focus sull’inflazione in Eurozona
  • Ore 07:35 Europa attesa in netto rialzo con l’allentamento delle tensioni tra Cina e Stati Uniti

Le borse europee procedono in rialzo in scia alle news sui dazi e i dati del mercato del lavoro Usa. Piazza Affari avanza dell’1,5% oltre i 38 mila punti. Sale di oltre il 2% Francoforte, dell’1,16% Londra e dell’1,97% il Cac 40. Apertura positiva per Wall Street dopo i dati positivi sull’occupazione Usa e in scia al parziale disgelo tra Washington e Pechino sui dazi. L’indice Dow Jones segna +0,51% in avvio, mentre l’S&P500 conquista l’1,19% e il Nasdaq è in rialzo dello 0,99%. Sul valutario, l’euro guadagna ulteriori posizioni sul dollaro e scambia a 1,137 dollari, mentre lo spread Btp/Bund si attesta a 110 punti. Gli investitori guardano a un ammorbidimento delle tensioni commerciali tra Usa e Cina: Pechino ha aperto alla possibilità di aprire a una trattativa con gli Stati Uniti sul commercio; al tempo stesso, però, la Cina ha ribadito la richiesta a Washington di rimuovere tutti i dazi «unilaterali». Trump ha imposto dazi del 145% sui prodotti importati dalla Cina, che ha risposto con tariffe al 125%.

In un clima comunque ancora molto volatile, in Piazza Affari spicca Prysmian che cresce del 5% sopra i 50 euro, mentre nel settore finanziario tra i titoli maggiori spicca Unicredit in aumento di due punti percentuali. Forte anche Monte dei Paschi, che cresce dell’1,6%, con Mediobanca in aumento dell’1,1% e Generali in crescita di un punto percentuale.

Intanto gli ultimi dati macro sull’occupazione hanno registrato una performance migliore del previsto ad aprile. «I dati hanno registrato 177 mila nuovi posti di lavoro, superando le previsioni di 138 mila e smentendo le aspettative di fragilità economica dopo il rapporto negativo sul pil del primo trimestre», commenta Lara Castleton, responsabile Us portfolio construction & strategy di Janus Henderson. «Tuttavia, con il pil negativo dovuto in gran parte all’aumento delle importazioni e alla riduzione della spesa pubblica, questo dato, che ha mostrato un tasso di disoccupazione stabile al 4,2%, indica potenziali discrepanze tra i dati hard e soft. Sfortunatamente per coloro che desiderano tassi più bassi, questo risultato renderà difficile che la Fed proceda a tagli prima della fine dell’anno. I mercati del reddito fisso si stanno riallineando alla narrativa di tassi più alti per più tempo. Per gli investitori, rimanere investiti in società di qualità e cercare spread adeguati al rischio dovrebbe essere una priorità. Solo le risoluzioni commerciali stabilizzeranno i mercati, nel frattempo rimanere investiti rimane il mantra».

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Ora 14:40 Ftse Mib sopra 38.100 con Prysmian e Interpump, l’euro si rafforza dopo i dati macro Usa

I futures statunitensi accelerano al rialzo (+0,7%) dopo i dati macro Usa e con le speranze di un allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina che compensano i deludenti risultati di Apple e Amazon. Così anche le borse europee restano positive (+1,8% Francoforte, +1,96% Parigi, +1% Londra e +1,51% a 38.171 punti Milano alle 14:40 con Prysmian, Stm, Leonardo, Amplifon, Interpump e i titoli del risparmio gestito su di giri).

Il rendimento del Treasury Usa 10 anni sale al 4,27% e il dollaro resta in calo nei confronti dell’euro che vale 1,1315 (+0,31%). Negli Stati Uniti sono stati creati 177.000 posti di lavoro nei settori non agricoli ad aprile, battendo il consenso degli economisti che si aspettavano un aumento di 138.000 unità. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,2%, in linea alla lettura precedente e alla stima del consenso. Mentre la retribuzione media oraria è cresciuta dello 0,2% a livello mensile, al di sotto del consenso (+0,3%), e del 3,8% su base annua.

Dopo la delusione per il pil Usa del primo trimestre del 2025, S&P ha tagliato le stime di crescita globale a seguito della guerra dei dazi innescati dall’amministrazione Trump. In particolare, il pil globale è stato rivisto al 2,7% (-0,3% rispetto alle ultime previsioni di marzo), con Usa all’1,5% (-0,5%), Cina al 3,5% (-0,6%) ed Eurozona a +0,8% (-0,1%). In Europa, il pil della Germania è stato rivisto al ribasso a +0,1% (-0,2%), quello dell’Italia a +0,5% (-0,1%). Stabili rispetto a marzo le previsioni per Francia (+0,7%) e Spagna (+2,6%). Lo spread Btp/Bund scende a 110,46 punti base con il rendimento del Btp 10 anni in aumento al 3,58%.

Ore 12:40 Il Ftse Mib accelera al rialzo, l’Europa distribuirà 3 miliardi di fondi russi congelati

Con i futures statunitensi in rialzo dello 0,48%, le borse europee si confermano positive (Dax +1,65%, Cac40 +1,54%, Ftse100 +0,66% e Ftse Mib +1,13% a 38.031 punti alle 12:40 con Leonardo, Stm, Prysmian, Buzzi, Interpump, Nexi, Unicredit e Mps sugli scudi) non solo grazie all’allentamento delle tensioni tra Stati Uniti, Cina ed Europa (lavora a un accordo per aumentare gli acquisti di beni dagli Usa di 50 miliardi di euro) sui dazi, ma anche grazie alla notizia che la società di clearing belga Euroclear intende confiscare e ridistribuire 3 miliardi di euro di fondi russi congelati dopo che Mosca ha sequestrato denaro contante agli investitori nel Paese. Il denaro, secondo i documenti visionati da Reuters, sarà utilizzato per compensare gli investitori occidentali dopo che Mosca ha sequestrato il contante detenuto in Russia negli ultimi mesi.

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Ore 11 Il Ftse Mib consolida il rialzo con Stm e Leonardo. L’euro si rafforza dopo l’indice Pmi

L’indice Ftse Mib consolida il rialzo con un +0,86% a 37.928 punti alle 11 grazie alla forza delle banche, ma anche di alcuni industriali come Leonardo, Stm, Prysmian e Interpump. L’euro si rafforza dello 0,46% a 1,1333 dollari dopo che il settore manifatturiero della zona euro è cresciuto al ritmo più veloce da tre anni ad aprile. Infatti l’indice finale Pmi del settore manifatturiero della zona euro è salito a 49 ad aprile da 48,6 di marzo, segnando il livello più alto in 32 mesi ma rimanendo al di sotto della soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione. Germania, Francia e Italia hanno registrato dei miglioramenti, anche se i rispettivi Pmi sono rimasti in territorio di contrazione.

Inflazione stabile al 2,2%in Eurozona

Mentre l’inflazione ad aprile è rimasta stabile al 2,2% annuo nella zona euro (la previsione era +2,1%). Fermo anche il tasso di disoccupazione nell’Eurozona a marzo al 6,2%, superiore alle stime degli economisti che indicavano un 6,1%. Nell’intera Ue è risultato invariato al 5,8% rispetto al mese precedente. Eurostat ha stimato che 12,904 milioni di persone nell’Ue, di cui 10,818 milioni nell’area euro, fossero disoccupate a marzo 2025. Lo spread Btp/Bund resta fermo a quota 111,65 punti base. Solo in Italia a marzo il tasso di disoccupazione è salito al 6% (+0,1 punti) e quello giovanile al 19% (+1,6 punti).

Ore 09:05 Ftse Mib sopra 38.000 con Mps, Bper e Stm. Focus sull’inflazione in Eurozona

Le borse europee partono con slancio (+1,32% il Dax, +1,4% il Cac40, +0,90% il Ftse100 e +1,23% a 38.068 punti il Ftse Mib) con Pechino che sta valutando un’offerta di Washington per negoziare sui dazi, segno di una potenziale de-escalation della guerra commerciale. Mentre il Giappone potrebbe usare i suoi oltre mille miliardi di dollari di Treasury statunitensi come carta da giocare nelle trattative commerciali con Washington, come ha dichiarato il ministro delle Finanze giapponese.

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Il rendimento del Treasury Usa 10 anni è stabile al 4,22%

Il rendimento del Btp 10 anni sale al 3,59% e lo spread con il Bund parte da 111 punti base in attesa del dato sull’inflazione in Eurozona ad aprile. Diffusa mercoledì 30 aprile, la stima sul pil Usa al 31 marzo ha scottato gli investitori: nel periodo gennaio-marzo la prima economia mondiale è scesa dello 0,3%, penalizzata dal balzo delle importazioni in vista dell’entrata in vigore dei dazi. Il presidente Donald Trump ha attribuito la responsabilità della frenata economica al predecessore Joe Biden e non alle decisioni sui dazi, chiedendo agli elettori Usa «pazienza» in vista del promesso boom che secondo il presidente sarà determinato proprio dalla nuova politica commerciale che riporterà la produzione negli Stati uniti.

Intanto, il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, ha detto che il mercato obbligazionario sta segnalando alla Federal Reserve la necessità di tagliare i tassi di interesse. Il rendimento del Treasury Usa 10 anni è stabile al 4,22% e il dollaro si avvia a chiudere la terza settimana di fila in positivo anche se oggi, 2 maggio, il cross euro/dollaro vale 1,1323 (+0,38%) mentre il dollaro scambia a 145,206 su yen (-0,02%).

A Milano bene Mps, Bper, Banca Generali, Azimut, Stellantis, Danieli

Sul listino milanese Tenaris spunta un +0,51% a 14,76 euro dopo aver chiuso il primo trimestre in forte calo a livello di utili e ricavi, battendo comunque le attese del consenso. L’utile netto è risultato pari a 518 milioni di dollari, cioè 0,47 dollari per azione, in calo del 31% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma in linea con il trimestre precedente.

Meglio Stellantis con un +2,72% a 8,36 euro anche se ha riportato un altro trimestre debole in termini di vendite nel primo trimestre del 2025, con un calo particolarmente marcato delle vendite e della quota di mercato in Nord America. «Il gruppo automobilistico, con buon senso, ha sospeso la guidance per l’intero anno 2025 a causa dei rischi legati ai dazi. Sembra prematuro ipotizzare una ripresa significativa», sottolinea Citi. 

D’altra parte, prosegue Citi, «i margini adjusted operating income (aoi) di Stellantis sono scesi del 13% circa a meno del 5%, le azioni hanno perso oltre il 70% dal picco e il sentiment è definitivamente crollato. Per gli investitori value con un orizzonte temporale più lungo, questa potrebbe apparire come un’opportunità di valore. Tuttavia, i continui rischi per il modello di business legati ai dazi, i rischi di recessione negli Stati Uniti, l’assenza di un ceo e la mancanza di un piano di riduzione dei costi più formale rendono difficile per noi consigliare Stellantis rispetto a nomi europei come Renautl e Volkswagen, soprattutto considerando che vediamo una qualità superiore in Porsche. Pertanto, abbassiamo il target price su Stellantis da 11 a 9 euro e confermiamo il rating neutral». A mercato chiuso sono attese i dati sulle immatricolazioni auto in Italia.

Invece, Berenberg ha alzato il target price di Unipol (+1,65% a 16 euro) da 15,8 a 17,7 euro (rating buy), Barclays di Banca Mediolanum (+0,76% a 13,22 euro) da 14,5 a 16 euro (rating overweight), di Finecobank (+1,99% a 17,91 euro) da 16,7 a 19,6 euro (equal-weight), di Banca Generali (+1,63% a 52,95 euro), sotto l’ops di Mediobanca (+0,92% a 18,15 euro), da 52,5 a 60,6 euro (overweight) e di Azimut (+1,23% a 24,69 euro) da 22,5 a 23,2 euro (equal-weight). Tra le altre banche spiccano il +2,16% a 7,57 euro di Mps e il +1,99% a 7,28 euro di Bper. 

In evidenza anche Stm (+2,29% a 20,27 euro) nonostante i risultati poco brillanti del cliente Apple e Danieli (+4,95% a 31,8 euro) che si è aggiudicata da Ssab il contratto per la fornitura tecnologica completa del nuovo impianto per prodotti piani di Luleå in Svezia. Il valore complessivo dell’ordine è di circa 1 miliardo di euro, che sarà pagato con l’utilizzo di un Sace backed long-term facility, emesso in conformità con le norme Oecd.

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Infine, la società di revisione contabile Kpmg ha rilasciato una relazione di revisione senza esprimere un giudizio sul bilancio 2024 di Bialetti (stabile a 0,453 euro), produttrice dell’iconica moka e sulla quale è in corso un’opa finalizzata al delisting da parte dei cinesi di Nuo Capital. Kpmg ha citato gli «effetti connessi alle incertezze che possono far sorgere dubbi significativi sulla continuità aziendale».

Ore 07:35 Europa attesa in netto rialzo con l’allentamento delle tensioni tra Cina e Stati Uniti

Borse europee attese in netto rialzo (+1,29% il futures sull’Eurostoxx50) in scia ai futures statunitensi (+0,75% quello sul Dow Jones e +0,63% quello sull’S&P500) dopo che il presidente americano, Donald Trump, ha ribadito che ci sono «probabilità molto buone di raggiungere un accordo» sui dazi con la Cina. «Ma lo faremo alle nostre condizioni e dovrà essere equo», ha precisato. Il ministero del Commercio cinese ha chiarito che Pechino sta valutando un’offerta da parte di Washington per tenere colloqui sulle tariffe del 145% imposte da Trump e che è aperto alle discussioni. Trump ha aggiunto di avere potenziali accordi con India, Corea del Sud e Giappone sulle tariffe. Comunque, i negoziati sono in corso. Secondo il tycoon oltre 100 Paesi attendono di raggiungere un accordo sui dazi con gli Stati Uniti. «Siamo in una posizione di forza», ha affermato. «Faremo ottimi accordi e, laddove non li faremo, li stabiliremo noi».

I prezzi del petrolio rimbalzano

Dopo che la Cina, il più grande importatore di greggio al mondo, ha detto che la sua porta è aperta ai colloqui con gli Stati Uniti, sollevando le speranze di un’attenuazione della guerra commerciale tra le due maggiori economie del mondo, i prezzi del petrolio rimbalzano. Ad aprile hanno messo a segno la maggior contrazione mensile dal 2021. Ora il futures del Brent sale dello 0,53% a 62,46 dollari al barile e i futures del Wti dello 0,64% a 59,61 dollari al barile. I timori che la più guerra commerciale possa spingere l’economia globale verso una recessione e frenare la domanda di petrolio, proprio mentre l’Opec+ si sta preparando ad aumentare la produzione a giugno, hanno pesato molto sui prezzi del petrolio nelle ultime settimane. L’Opec+ riunirà il 5 maggio per decidere il piano sulla produzione di giugno.

Focus sull’inflazione in Eurozona ad aprile in chiave Bce

L’euro spunta un +0,23% a 1,13069 dollari in attesa alle 10 del Pmi manifatturiero ad aprile finale dell’Eurozona (preliminare: 48,7 punti), del tasso di disoccupazione a marzo dell’Italia (precedente: 5,9%) insieme alle bilancia commerciale extra Ue a marzo (precedente: 4,7 miliardi di euro). Mentre alle 11 tocca all’inflazione ad aprile preliminare dell’Eurozona (precedente: +2,2% anno su anno) e all’inflazione core ad aprile preliminare (precedente: +2,5% anno su anno), dato importante in chiave Bce, oltre al tasso di disoccupazione a marzo (precedente: 6,1%).

Invece, dagli Stati Uniti, alle 14:30 sono previsti i non farm payroll ad aprile (precedente: +228.000 unità), il tasso di disoccupazione ad aprile (precedente: 4,2%), la retribuzione media oraria sempre ad aprile (precedente: +0,3% mese su mese) e agli ordini alle imprese a marzo (precedente: +0,6% mese su mese).

A Milano occhio a Tenaris, Stellantis, Unipol, Banca Mediolanum, Finecobank, Banca Generali, Mediobanca, Azimut, Danieli, Bialetti

Sul listino milanese attenzione a Tenaris che ha chiuso il primo trimestre in forte calo a livello di utili e ricavi, battendo comunque le attese del consenso. L’utile netto è risultato pari a 518 milioni di dollari, cioè 0,47 dollari per azione, in calo del 31% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma in linea con il trimestre precedente.

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Da monitorare, post conti, anche Stellantis che ha riportato un altro trimestre debole in termini di vendite nel primo trimestre del 2025, con un calo particolarmente marcato delle vendite e della quota di mercato in Nord America. «Il gruppo automobilistico, con buon senso, ha sospeso la guidance per l’intero anno 2025 a causa dei rischi legati ai dazi. Sembra prematuro ipotizzare una ripresa significativa», sottolinea Citi. 

D’altra parte, prosegue Citi, «i margini adjusted operating income (aoi) di Stellantis sono scesi del 13% circa a meno del 5%, le azioni hanno perso oltre il 70% dal picco e il sentiment è definitivamente crollato. Per gli investitori value con un orizzonte temporale più lungo, questa potrebbe apparire come un’opportunità di valore. Tuttavia, i continui rischi per il modello di business legati ai dazi, i rischi di recessione negli Stati Uniti, l’assenza di un ceo e la mancanza di un piano di riduzione dei costi più formale rendono difficile per noi consigliare Stellantis rispetto a nomi europei come Renautl e Volkswagen, soprattutto considerando che vediamo una qualità superiore in Porsche. Pertanto, abbassiamo il target price su Stellantis da 11 a 9 euro e confermiamo il rating neutral». A mercato chiuso sono attese i dati sulle immatricolazioni auto in Italia.

Invece, Berenberg ha alzato il target price di Unipol da 15,8 a 17,7 euro (rating buy), Barclays di Banca Mediolanum da 14,5 a 16 euro (rating overweight), di Finecobank da 16,7 a 19,6 euro (equal-weight), di Banca Generali, sotto l’ops di Mediobanca, da 52,5 a 60,6 euro (overweight) e di Azimut da 22,5 a 23,2 euro (equal-weight). 

Occhio a Danieli che si è aggiudicata da Ssab il contratto per la fornitura tecnologica completa del nuovo impianto per prodotti piani di Luleå in Svezia. Il valore complessivo dell’ordine è di circa 1 miliardo di euro, che sarà pagato con l’utilizzo di un Sace backed long-term facility, emesso in conformità con le norme Oecd.

Infine, la società di revisione contabile Kpmg ha rilasciato una relazione di revisione senza esprimere un giudizio sul bilancio 2024 di Bialetti, produttrice dell’iconica moka e sulla quale è in corso un’opa finalizzata al delisting da parte dei cinesi di Nuo Capital. Kpmg ha citato gli «effetti connessi alle incertezze che possono far sorgere dubbi significativi sulla continuità aziendale».

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