- Ore 14:40 Il Ftse Mib riduce le perdite con Tim e Amplifon. Il Treasury Usa 10 anni rende il 4,3% dopo i dati macro
- Ore 12:40 Il Dax il peggiore in Ue, il Ftse Mib riduce le perdite con Mediobanca e Amplifon
- Ore 11:20 Il Ftse Mib peggiora con Iveco e Leonardo. Spread sotto 110
- Ore 10:20 Il Ftse Mib vira al ribasso con gli industriali, l’indice Pmi dell’Eurozona rallenta
- Ore 09:05 Il Ftse Mib sale con Tim. Spread poco mosso a 108
- Ore 07:50 Europa attesa in leggero calo. Si apre la due giorni del Fomc, braccio operativo della Fed
Mercati azionari del Vecchio continente attorno alla parità dopo l’avvio di Wall Street: la borsa peggiore resta quella di Francoforte (-0,6%) che comunque contiene le perdite dopo che Friedrich Merz non è riuscito a raggiungere in Parlamento la maggioranza necessaria per farsi eleggere cancelliere, con il Bundestag che ha ripreso la seduta per un nuovo voto previsto già oggi. Nessun effetto dalla tensione politica sui titoli di Stato tedeschi, con il Bund a 10 anni e lo spread Italia-Germania fermo a 109 punti base. Euro in leggero aumento rispetto al dollaro a quota 1,134.
Sul fronte dell’energia prosegue il chiaro rimbalzo del gas che sale del 4% a 34,5 euro, con il petrolio in rialzo di circa due punti percentuali oltre i 58 dollari al barile. In questo clima, in Piazza Affari il titolo migliore è quello di Amplifon che sale del 6% a 18,5 euro dopo i conti del primo trimestre. Bene anche Ferrari, Mediobanca ed Eni che crescono di oltre l’1%. Debole Intesa (-1,6%), con Leonardo in ribasso dell’1,9% e Stm del 2,2%. Il gruppo peggiore tra quelli a elevata capitalizzazione è Iveco, che cede tre punti percentuali a 13,9 euro.
Ore 14:40 Il Ftse Mib riduce le perdite con Tim e Amplifon. Il Treasury Usa 10 anni rende il 4,3% dopo i dati macro
Scemano le vendite sulle borse europee (Francoforte -0,73%, Parigi -0,24%, Londra -0,04% e Milano -0,27% a 38.371 punti alle 14:40 con le trimestrali di Intesa Sanpaolo, -1,69%, Amplifon, +6,25% e Ferrari, +0,34% a tenere banco) dopo che il capogruppo parlamentare Cdu/Csu, Jens Spahn, ha annunciato che si terrà oggi, 6 maggio, un secondo voto per eleggere il cancelliere tedesco. «Il gruppo parlamentare Cdu/Csu è unito dietro Friedrich Merz”, ha detto Spahn.
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I futures statunitensi sono negativi e il rendimento del Treasury Usa 10 anni scende al 4,32% dopo i dati macro Usa. A marzo la bilancia commerciale americana ha mostrato un disavanzo di 140,5 miliardi di dollari, in salita rispetto al passivo di 123,2 miliardi di dollari di gennaio (dato rivisto da -122,7 miliardi). Il dato risulta superiore alle stime degli economisti a -136,8 miliardi. Più in dettaglio, le esportazioni sono aumentate a 278,5 miliardi (+0,2%), mentre le importazioni del 4,4% a 419,0 miliardi. Dalla conclusione del meeting della Fed di domani 7 maggio i trader si aspettano tassi invariati e qualche indicazione in più sull’impatto dei dazi Usa.
Ore 12:40 Il Dax il peggiore in Ue, il Ftse Mib riduce le perdite con Mediobanca e Amplifon
I mercati azionari europei restano sotto pressione al giro di boa, soprattutto il Dax (-1,11% alle 12:40) con il governo tedesco preso in contro piede dopo che il candidato cancelliere Merz non è riuscito a ottenere i voti necessari per essere eletto al primo scrutinio. La leader di Afd Alice Weidel ha chiesto elezioni anticipate e c’è ancora incertezza su quando ci sarà il prossimo voto.
Il Cac40 segna un -0,60%, il Ftse100 un -0,19% e il Ftse Mib un -0,41% a 38.316 punti, sopra i minimi intraday grazie ad Amplifon (+2,6%) e a Mediobanca (+1,27%). In evidenza anche A2A e Inwit. La guerra commerciale continua a preoccupare gli investitori. Il responsabile del commercio dell’Ue, Maros Sefcovic, ha detto che l’Unione Europea non si sente sotto un’indebita pressione per accettare un accordo commerciale «ingiusto» con gli Stati Uniti. E ha ammesso che «i nostri telefoni non smettono di suonare perché tutti vogliono accelerare i negoziati per un accordo di libero scambio con noi».
Nel frattempo, a marzo rispetto a febbraio i prezzi alla produzione industriale nella zona euro sono calati dell’1,6% e così nella Ue. A febbraio erano aumentati dello 0,2% e dello 0,4%. Rispetto a marzo 2024 +1,9% e +2,1%; In Italia -3,3% rispetto a febbraio e +1% rispetto a un anno prima.
Ore 11:20 Il Ftse Mib peggiora con Iveco e Leonardo. Spread sotto 110
Con i futures statunitensi in calo (-0,67% quello sul Dow Jones e -0,8% quello sull’S&P500 alle 11:20) i mercati azionari europei restano in rosso e accelerano al ribasso anche in scia alla notizia negativa arrivata dalla Germania (Dax -1,55%): Merz non ha ottenuto i voti sufficienti per diventare cancelliere tedesco al primo scrutinio al Bundestag.
Anche Milano scivola dello 0,96% a 38.104 punti con tutte le banche e gli industriali, in particolare Leonardo (-2,38%) e Iveco (-4,16%), seguiti da Diasorin, Stellantis e Stm, in calo di oltre due punti percentuali. Lo spread Btp/Bund scende a 109,9 punti base e l’euro resta in rialzo dello 0,11% a 1,1323 dollari.
Ore 10:20 Il Ftse Mib vira al ribasso con gli industriali, l’indice Pmi dell’Eurozona rallenta
Le borse europee virano al ribasso (-0,57% il Dax, -0,57% il Cac40, -0,02% il Ftse100 e -0,33% a 38.347 punti il Ftse Mib alle 10:20 con gli industriali come Stm, Leonardo, stellantis, Iveco sotto pressione; tra le banche male Banco Bpm) a causa del rallentamento dell’economia della zona euro. L’indice Pmi Composito, elaborato da S&P Global, è sceso a 50,4 ad aprile da 50,9 a marzo. La lettura si è attestata appena al di sopra della soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione.
«La crescita economica della zona euro è rallentata all’inizio del secondo trimestre, dopo una ripresa nei primi tre mesi dell’anno. Il settore dei servizi ha praticamente ristagnato ad aprile», ha commentato Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank
Il Pmi dei servizi è sceso a 50,1 da 51,0 a marzo, il valore più basso degli ultimi cinque mesi. Anche l’ottimismo delle imprese di servizi si è indebolito e l’indice delle aspettative delle imprese è sceso a 55,1 da 57,8, ai minimi dalla fine del 2022.
Ore 09:05 Il Ftse Mib sale con Tim. Spread poco mosso a 108
Borse europee in frazionale rialzo in avvio di seduta. Francoforte sale dello 0,21%, Parigi dello 0,09%, Londra dello 0,34% e Milano dello 0,20% a 38.551 punti nel giorno in cui si apre la due giorni del Fomc che, stando alle attese, dovrebbe lasciare i tassi di interesse invariati al 4,25-4,50%. In vista anche dei dati macro il rendimento del Treasury Usa 10 anni sale al 4,37%, mentre quello del Btp 10 anni è poco mosso al 3,62% come il differenziale con il Bund a quota 108,4 punti base.
Focus sulle aste, non solo di Btp
Dal Tesoro in serata l’annuncio sull’ammontare dei Bot a 12 mesi in asta venerdì 9 maggio. Mercoledì, invece, il Mef sarà impegnato in un’operazione di riacquisto su 5 Btp, tutti con scadenza 2026, per un importo massimo di 5 miliardi. Potrebbe intanto concretizzarsi in mattinata la riapertura sindacata del Bund agosto 2056 per cui la Germania ha dato mandato il 5 maggio a un pool di banche. Sempre questa mattina, ma in aste regolari, Berlino propone anche 4,5 miliardi di Bobl aprile 2030.
Cresce meno del previsto la produzione industriale in Francia
L’euro si apprezza dello 0,15% a 1,1327 dollari dopo che la produzione industriale francese è aumentata dello 0,2% su base mensile a marzo, in seguito all’incremento dell’1% rivisto a febbraio. Ma gli economisti si aspettavano una crescita dello 0,3% mese su mese. Su base annua, l’indice è sceso dello 0,4%.
A Milano bene Tim, Amplifon, Unicredit, Popolare di Sondrio e Maps
Sul listino milanese Tim che alzerà il velo sui conti il 7 maggio, quando è prevista la riunione del cda, sale dell’1,36% a 0,3578 euro. Nel primo trimestre del 2025 il consenso di analisti pubblicato sul sito del colosso tlc vede i ricavi a 3,259 miliardi, in aumento del 2,2%. Sono numeri su base comparabile, cioè escluse le fluttuazioni dei tassi di cambio che nel caso del real brasiliano nei confronti dell’euro potrebbe impattare negativamente sui dati reported. L’ebitda è atteso in crescita del 5,7% a 980 milioni, quello after leasing a 821 milioni (+6,2%) e il debito netto adjusted (rettificato) è previsto a 7,504 miliardi, in aumento di 200 milioni circa rispetto ai 7,3 milioni circa del 31 dicembre 2024. Un aumento legato ai pagamenti ai fornitori relativi ai capex sostenuti nel quarto trimestre.
Ha già pubblicato i conti la controllata Tim Brasil, mostrando ricavi in crescita del 4,9% a 6,4 miliardi di reais (1 miliardo di euro al cambio attuale) e un ebitda in crescita del 6,7% a 3,1 miliardi di reais (480 milioni di euro). In netto progresso anche l’utile trimestrale, balzato a 810 milioni di reais (125 milioni di euro).
In giornata si riuniscono i cda di Amplifon (+0,75% a 17,58 euro), Anima (stabile a 6,06 euro), Popolare di Sondrio (+0,8% a 11,4 euro), Intesa Sanpaolo (+0,19% a 4,81 euro), Diasorin (-1% a 99,68 euro), Ferrari (stabile a 410,3 euro), Finecobank (-0,19% a 18,25 euro), Italgas (+0,42% a 7,24 euro), Igd (+0,75% a 17,58 euro), Lottomatica (-0,48% a 20,84 euro) ed Edison (+0,76% a 1,85 euro la rnc) sui conti del primo trimestre del 2025.
In leggero rialzo dello 0,15% a 33,69 euro Generali il cui presidente, Andrea Sironi, ritiene che nel prossimo cda della compagnia previsto per domani, 7 maggio, si discuterà anche anche dell’ops lanciata da Piazzetta Cuccia sulla controllata del gruppo triestino, Banca Generali, la scorsa settimana.
Mentre il governo italiano non è disposto ad ammorbidire le condizioni imposte a Unicredit (+0,94% a 52,45 euro) nell’ops su Banco Bpm (-0,68% a 9,882 euro), il che potrebbe portare l’istituto guidato da Andrea Orcel a ritirare l’offerta.
Nel comparto auto resta sotto i riflettori Stellantis, in crescita dello 0,21% a 8,39 euro. John Elkann e Luca de Meo, rispettivamente presidente di Stellantis e amministratore delegato di Renault, hanno parlato insieme al quotidiano francese Le Figaro, al fine di sollecitare una profonda revisione della strategia industriale europea verso la decarbonizzazione. Se questo cambio di approccio non avverrà rapidamente, l’Europa perderà definitivamente il suo status di produttore manifatturiero e diventerà un mero mercato per altri.
Nel settore farmaceutico Recordati non risente (+0,19% a 53,25 euro) del fatto che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato lunedì 5 maggio un ordine esecutivo volto a incentivare la produzione farmaceutica nazionale e ha avvertito che imporrà dazi all’importazione nel settore entro le prossime due settimane. L’ordine di Trump ridurrà i tempi necessari per approvare nuovi impianti farmaceutici nel Paese e incarica la Food and drug administration (Fda) di snellire le revisioni, collaborando strettamente con i produttori per aumentare la capacità produttiva.
Tra i titoli minori occhio a Maps (+1,13% a 3,59 euro) dopo che la controllata Artexe, in raggruppamento temporaneo con Tim, si è aggiudicata la gara dell’Asl di Bologna per la fornitura di un sistema di Patient Experience destinato all’area ambulatoriale. Il contratto ha un valore complessivo di 1,5 milioni di euro più Iva, di cui 1 milione relativi al 2025 per la fornitura del sistema e delle attrezzature informatiche, e 480 mila euro distribuiti tra il 2026 e il 2028 per la manutenzione. È anche prevista la possibilità di rinnovo del contratto per ulteriori quattro anni e l’estensione ad altri presidi sanitari, per un importo aggiuntivo superiore a 2,6 milioni.
Infine, il cda di Talea Group (-1% a 4,67 euro), società quotata sul mercato Egm nata dal rebranding di Farmaè e attiva nell’e-retailing di prodotti legati alla salute e benessere della persona e nei servizi media e di trasformazione digitale per le imprese, ha deliberato il 5 maggio di convocare un board per l’approvazione di un nuovo progetto di bilancio d’esercizio e di bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 in data 20 maggio al fine di valutare le osservazioni della società di revisione con conseguente annullamento e differimento dell’assemblea dei soci già fissata per il 20 Maggio. Ora convocata per il 19 giugno.
Ore 07:50 Europa attesa in leggero calo. Si apre la due giorni del Fomc, braccio operativo della Fed
Borse europee attese in leggero calo (-0,19% il future sull’Eurostoxx50), in linea con i futures statunitensi (-0,20% quello sul Dow Jones e -0,36% quello sull’S&P500). Da una parte prevale un certo ottimismo per i potenziali colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina, dall’altra gli investitori attendono con cautela l’esito dell’importante riunione di politica monetaria della Federal Reserve.
Si apre la due giorni del Fomc, braccio operativo della Fed
Oggi, 6 maggio, si apre infatti la due giorni del Fomc, il braccio operativo della Fed che dovrebbe lasciare i tassi invariati al 4,25-4,50%, respingendo le pressanti richieste di allentamento del presidente statunitense, Donald Trump, le cui scelte commerciali rischiano di mandare l’economia americana in recessione. Barclays e Goldman Sachs hanno posposto da giugno a luglio la loro previsione per il prossimo taglio dei tassi. L’ammontare di allentamento complessivo scontato dagli investitori da qui a fine anno è di 80 punti base, secondo dati Lseg.
Disgelo sul fronte dazi sia con la Cina sia con l’India
Il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ha dichiarato lunedì 5 maggio alla Cnbc di aspettarsi progressi nei colloqui commerciali tra Usa e Cina nelle prossime settimane. Il giorno prima, Trump aveva detto che gli Stati Uniti stanno conducendo negoziati commerciali con diversi Paesi, tra cui la Cina, con l’obiettivo di ottenere un accordo equo con Pechino. Questo fa seguito alla dichiarazione della Cina della scorsa settimana, in cui affermava che stava valutando la possibilità di avviare colloqui commerciali con gli Usa, sottolineando, però, che la necessità di rimuovere i dazi unilaterali.
Nel frattempo, l’India ha proposto l’azzeramento dei dazi su acciaio, componenti auto e prodotti farmaceutici su base reciproca fino a una certa quantità di importazioni, nel contesto dei negoziati commerciali con gli Stati Uniti, secondo quanto riferito a Bloomberg da fonti a conoscenza del dossier. Oltre questa soglia, le merci importate sarebbero soggette ai normali livelli di dazi. L’offerta è stata avanzata da funzionari del commercio indiano in visita a Washington alla fine di aprile, con l’obiettivo di accelerare i negoziati per un accordo commerciale bilaterale previsto per l’autunno.
Pmi Eurozona sotto la lente
Alle 10 è atteso il Pmi composito ad aprile finale dell’Eurozona (preliminare: 49,7 punti), il Pmi servizi ad aprile finale (preliminare: 50,1 punti) e alle 11 i prezzi alla produzione a marzo sempre dell’Eurozona (precedente: +3% anno su anno). Mentre dagli Stati Uniti alle 14:30 arriva la bilancia commerciale a marzo (precedente: -122,7 miliardi di dollari) e alle 14:55 l’indice settimanale Redbook (precedente: +6,1% anno su anno).
Il dollaro non recupera dopo l’impennata senza precedenti della sua controparte taiwanese
In attesa, il dollaro fatica a recuperare terreno poiché l’impennata senza precedenti di due giorni della sua controparte taiwanese si è riversata anche su altre valute regionali, mettendo in evidenza la fragilità della valuta statunitense. I forti movimenti degli ultimi due giorni del dollaro taiwanese si sono attenuati dopo che la banca centrale di Hong Kong è intervenuta per impedire l’apprezzamento della valuta locale. Anche lo yuan cinese è rimbalzato da una lunga pausa.
Lunedì 5 maggio il dollaro taiwanese è salito al massimo da tre anni a 29,59 per dollaro, registrando un aumento dell’8% in due giorni, in coincidenza con la fine dei colloqui commerciali Usa-Taiwan a Washington. Successivamente si è leggermente indebolito a 30,12 per dollaro. «Il fattore di cui molti parlano è se questi Paesi, con valute storicamente deboli e pesantemente controllate, stiano ora cercando di compiacere Trump attraverso la leva valutaria, permettendo un apprezzamento delle proprie monete come parte dei negoziati commerciali», ha dichiarato Chris Weston, responsabile della ricerca presso Pepperstone.
Una tale intesa è stata smentita dalla banca centrale di Taiwan, ma il mercato non ne è del tutto convinto e vede il balzo del dollaro taiwanese come implicitamente approvato, e probabilmente ben accolto dagli Stati Uniti. Lo yen si è stabilizzato a 143,7 per dollaro, dopo essere salito dello 0,9% nella sessione precedente. E l’euro vale 1,1318 dollari (+0,08%). A dimostrazione che i mercati non sono ancora sicuri dello status del dollaro come bene rifugio con gli investitori cauti nel puntare sul dollaro statunitense.
I prezzi del petrolio rimbalzano con Gaza sotto i riflettori
Inoltre, i prezzi del petrolio rimbalzano, in attesa della grande offensiva dell’esercito israeliano a Gaza contro Hamas, dopo essere scesi al livello più basso degli ultimi quattro anni, in seguito a un indicatore tecnico che ha segnalato come il recente crollo fosse eccessivo. Il futures sul Brent sale dell’1,5% a 61,16 dollari al barile dopo essere crollato di quasi il 10% nelle ultime sei sedute, mentre quello sul Wti cresce dell’1,54% a 58 dollari al barile. Entrambi i benchmark sono scesi in territorio di ipervenduto secondo l’indice di forza relativa a nove giorni. I mercati cinesi, inoltre, hanno riaperto dopo una festività. Lunedì i prezzi sono cauti dopo che l’Opec+ ha concordato nel fine settimana un ulteriore aumento dell’offerta a partire da giugno, con l’Arabia Saudita che ha avvertito di nuovi aumenti se i membri che stanno producendo oltre i limiti non si adegueranno.
A Milano occhio a Tim, Unicredit, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Popolare di Sondrio, Generali, Amplifon, Diasorin, Recordati, Italgas, Stellantis e Maps
Sul listino milanese attenzione a Tim che alzerà il velo sui conti il 7 maggio, quando è prevista la riunione del cda. Nel primo trimestre del 2025 il consenso di analisti pubblicato sul sito del colosso tlc vede i ricavi a 3,259 miliardi, in aumento del 2,2%. Sono numeri su base comparabile, cioè escluse le fluttuazioni dei tassi di cambio che nel caso del real brasiliano nei confronti dell’euro potrebbe impattare negativamente sui dati reported. L’ebitda è atteso in crescita del 5,7% a 980 milioni, quello after leasing a 821 milioni (+6,2%) e il debito netto adjusted (rettificato) è previsto a 7,504 miliardi, in aumento di 200 milioni circa rispetto ai 7,3 milioni circa del 31 dicembre 2024. Un aumento legato ai pagamenti ai fornitori relativi ai capex sostenuti nel quarto trimestre.
Ha già pubblicato i conti la controllata Tim Brasil, mostrando ricavi in crescita del 4,9% a 6,4 miliardi di reais (1 miliardo di euro al cambio attuale) e un ebitda in crescita del 6,7% a 3,1 miliardi di reais (480 milioni di euro). In netto progresso anche l’utile trimestrale, balzato a 810 milioni di reais (125 milioni di euro).
In giornata si riuniscono i cda di Amplifon, Anima, Popolare di Sondrio, Intesa Sanpaolo, Diasorin, Ferrari, Finecobank, Italgas, Igd, Lottomatica ed Edison sui conti del primo trimestre del 2025.
Focus poi su Generali il cui presidente, Andrea Sironi, ritiene che nel prossimo cda della compagnia previsto per domani, 7 maggio, si discuterà anche anche dell’ops lanciata da Piazzetta Cuccia sulla controllata del gruppo triestino, Banca Generali, la scorsa settimana.
Mentre il governo italiano non è disposto ad ammorbidire le condizioni imposte a Unicredit nell’ops su Banco Bpm, il che potrebbe portare l’istituto guidato da Andrea Orcel a ritirare l’offerta.
Nel comparto auto resta sotto i riflettori Stellantis. John Elkann e Luca de Meo, rispettivamente presidente di Stellantis e amministratore delegato di Renault, hanno parlato insieme al quotidiano francese Le Figaro, al fine di sollecitare una profonda revisione della strategia industriale europea verso la decarbonizzazione. Se questo cambio di approccio non avverrà rapidamente, l’Europa perderà definitivamente il suo status di produttore manifatturiero e diventerà un mero mercato per altri.
Attenzione, inoltre, nel settore farmaceutico a Recordati dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato lunedì 5 maggio un ordine esecutivo volto a incentivare la produzione farmaceutica nazionale e ha avvertito che imporrà dazi all’importazione nel settore entro le prossime due settimane. L’ordine di Trump ridurrà i tempi necessari per approvare nuovi impianti farmaceutici nel Paese e incarica la Food and drug administration (Fda) di snellire le revisioni, collaborando strettamente con i produttori per aumentare la capacità produttiva.
Tra i titoli minori occhio a Maps dopo che la controllata Artexe, in raggruppamento temporaneo con Tim, si è aggiudicata la gara dell’Asl di Bologna per la fornitura di un sistema di Patient Experience destinato all’area ambulatoriale. Il contratto ha un valore complessivo di 1,5 milioni di euro più Iva, di cui 1 milione relativi al 2025 per la fornitura del sistema e delle attrezzature informatiche, e 480 mila euro distribuiti tra il 2026 e il 2028 per la manutenzione. È anche prevista la possibilità di rinnovo del contratto per ulteriori quattro anni e l’estensione ad altri presidi sanitari, per un importo aggiuntivo superiore a 2,6 milioni.
Infine, il cda di Talea Group, società quotata sul mercato Egm nata dal rebranding di Farmaè e attiva nell’e-retailing di prodotti legati alla salute e benessere della persona e nei servizi media e di trasformazione digitale per le imprese, ha deliberato il 5 maggio di convocare un board per l’approvazione di un nuovo progetto di bilancio d’esercizio e di bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 in data 20 maggio al fine di valutare le osservazioni della società di revisione con conseguente annullamento e differimento dell’assemblea dei soci già fissata per il 20 Maggio. Ora convocata per il 19 giugno. (riproduzione riservata)
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