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Messico: nove aziende italiane in missione imprenditoriale, focus sul settore auto


Far conoscere le opportunità di esportazione e investimento offerte dal Messico alle imprese italiane, rafforzare il legame commerciale tra i due Paesi e rilanciare gli investimenti soprattutto puntando sul settore automobilistico. Questo è lo scopo della missione imprenditoriale che porta in questi giorni nove aziende italiane in tre città messicane su iniziativa del consolato generale del Messico a Milano. Un’iniziativa che anticipa di alcune settimane quella che partirà il 22 maggio promossa dal ministero degli Esteri. Due missioni in un mese, “con scopi e obiettivi diversi” che però segnalano “la rinnovata importanza che il mondo imprenditoriale italiano assegna al Messico”. Così la console generale a Milano Maria de los Angeles Arriola Aguirre ad “Agenzia Nova”, illustrando il fitto programma di questi giorni. Cuore dell’iniziativa è la partecipazione al forum internazionale delle componenti auto a Queretaro, ma sono previste anche due visite a parchi industriali e incontri con autorità locali degli stati di Queretaro, Guanajuato e Città del Messico, tutte regioni “ad alto potenziale industriale”.

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L’obiettivo primario della missione è presentare agli imprenditori italiani il Paese nordamericano, ancora sconosciuto per molti e soprattutto per le piccole-medie imprese. “Molte aziende italiane, nonostante le opportunità, si dirigono verso altri mercati soprattutto per mancanza di conoscenza del Messico: non sanno che è un Paese a vocazione industriale, con parchi industriali dotati di tecnologie ad alto livello, una popolazione giovane e una manodopera altamente qualificata”, spiega la console. “Per ogni ingegnere negli Stati Uniti il Messico, in proporzione alla popolazione, ne produce 15. A livello tecnico e professionale il nostro Paese dispone di un enorme potenziale”, ha detto. “Ci auguriamo come consolato e come governo del Messico che la missione compia il suo scopo: far conoscere le opportunità e mostrare il Paese alle aziende che non lo conoscono. Speriamo che sia un rilancio post-covid affinché le aziende italiane tornino a guardare al Messico e i due Paesi tornino ad essere partner strategici” con numeri “importanti” nella bilancia commerciale e nel valore degli investimenti.

Sono nove le aziende aderenti – tra cui Savelli Machinery, Brembo, Ates, Sangiacomo Presse, Crs impianti – anche se, spiega la console, inizialmente erano 30. “Molte si sono ritirate per cause esterne tra cui gli annunci” del presidente statunitense Donald Trump sui dazi. “Non hanno ritenuto che il momento fosse idoneo” ma poi l’economia “ha parlato”, ha affermato la console. “Ora che Trump ha annunciato che le componenti auto che ricadono sotto l’accordo Usmca sono libere dai dazi, il Messico si riconferma la piattaforma idonea al nearshoring”, ha commentato la console. “I dazi sulle componenti auto sono una minaccia per lo sviluppo economico degli stessi Usa, e addirittura avrebbero potuto avere un effetto contrario a quello che era il proposito iniziale, di controllare il commercio della Cina”, ha aggiunto. Sono diversi , per la console, gli elementi che fanno del Messico un partner rilevante per il commercio e gli investimenti, tra questi il fatto che il Paese sia una “piattaforma idonea” per il nearhsoring. Si tratta della pratica che permette alle aziende straniere di investire nel Paese per alcune fasi della catena di fornitura a grandi imprese e per dirigersi al commercio nel mercato statunitense.

La missione è stata costruita per far combaciare le necessità delle industrie italiane dell’auto, dell’aerospazio e degli impianti industriali con le capacità di piccole e medie imprese messicane che, sul territorio, possono fornire la costruzione di capannoni e stabilimenti “assicurando il livello di qualità richiesto”. Aguirre in questo senso ricorda il progetto del governo messicano di costruire 100 nuovi parchi industriali in tutto il territorio nazionale: “Di questi, 90 sono già terminati e aspettano di ricevere investimenti esteri”. L’idea, ha spiegato la diplomatica, è che le aziende italiane si associno ai partner messicani a cui venderanno prodotti o componenti, ad esempio entrando nello stesso parco industriale e chiedendo a pmi messicane di occuparsi della costruzione del proprio stabilimento, “generando un circolo favorevole per tutte le parti”.

Particolare importanza è assegnata al settore delle componenti auto, “colonna vertebrale” del rapporto commerciale tra Messico e Stati Uniti. Il momento centrale della missione sarà la partecipazione al summit internazionale dell’industria automotive a Queretaro, in programma domani e dopodomani, 7 e 8 maggio. “Ci saranno più di 400 aziende, tra cui acquirenti e fornitori di tutta la catena. Le aziende italiane partecipano per capire i bisogni del settore messicano” e valutare dove inserirsi nel mercato. “Per noi è notevole che prima si interessino all’export e poi, una volta sul mercato, passino agli investimenti”, ha detto Aguirre. Più nello specifico, assicura la console, il Messico si rivela strategico nel far fronte alle politiche che regolano il mercato automobilistico a livello europeo.

Il settore dell’auto è una “finestra di opportunità” per le aziende italiane, soprattutto viste le nuove regole sulla transizione ecologica in vigore nel mercato europeo. Pur essendo anch’esso un Paese impegnato nella transizione, “in Messico non ci sono tempistiche o scadenze per questo tipo di obiettivi: questo apre delle opportunità per le aziende (ad esempio italiane) che devono migrare la loro produzione, permettendo loro di continuare a crescere nei propri investimenti e fare fronte alle sfide economiche poste dalla transizione”, ha detto la console. “Nel nostro Paese abbiamo aziende del settore che sono entrate con un investimento di un miliardo di euro e dopo due anni lo hanno raddoppiato”, ha citato Aguirre, a riprova del “potenziale enorme” offerto dal Paese nordamericano. Anche nel settore degli impianti industriali, ha spiegato, la storia è quella di pmi che “hanno accompagnato aziende più grosse per sostenere i loro investimenti in Messico ma che nel tempo hanno triplicato il loro numero del personale e oggi tra il 30 e il 40 per cento dei loro introiti internazionali vengono da lì”.

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Le istituzioni di entrambi i Paesi promuovono da diversi anni la cooperazione bilaterale e questa missione era in preparazione da diverso tempo, ha ricordato la console, illustrando i diversi passi intrapresi per promuovere le relazioni in tutti gli ambiti. A partire dall’associazione strategica siglata nel 2012 che ha condotto sia grandi aziende che pmi a investire in Messico nei settori dell’energia, dell’agroalimentare e delle componenti automobilistiche. Nel 2019 l’Italia è diventata il quinto investitore mondiale in Messico, costituendo il 4,5 per cento degli investimenti esteri totali di quell’anno, ha spiegato Aguirre. L’obiettivo della missione odierna è proprio rivitalizzare l’attività avviata in quel periodo e frenata nel 2020 dall’impatto della pandemia di Covid-19. Anche perché con l’Italia sono in vigore due accordi che forniscono “certezza giuridica”: il primo riguarda la protezione reciproca degli investimenti e il secondo cancella la doppia imposizione fiscale. Con questi strumenti, a partire dalle missioni imprenditoriali del mese di maggio, “puntiamo a far tornare l’Italia fra i top 5 degli investitori in Messico”, ha affermato Aguirre.

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