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Termovalorizzatore, via libera al progetto di Acea, il Campidoglio: «Si aprono i cantieri entro l’estate»


di
Manuela Pelati

 

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Roma Capitale e RenewRome, la società che gestirà l’impianto per i prossimi 33 anni, hanno firmato anche il contratto di concessione

Ulteriore passo in avanti per la realizzazione del termovalorizzatore voluto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in qualità di commissario al Giubileo, per smaltire il 54% dei rifiuti indifferenziati romani e produrre energia elettrica per 200 mila abitazioni della Capitale. Il Campidoglio mercoledì ha comunicato che, «è stata aggiudicata in via definitiva al Raggruppamento di imprese guidato da Acea Ambiente con Suez Italy, Kanadevia Inova, Vianini e Rmb la realizzazione del termovalorizzatore di Roma, previsto nell’area industriale di Santa Palomba».  Si chiama RenewRome la società di gestione che ha firmato il contratto con Roma Capitale per la concessione di 33 anni che quando aprirà l’impianto darà lavoro a 100 dipendenti. Un investimento da un miliardo di euro.

La validazione tecnica

Il via libera, «è arrivato a seguito della validazione tecnica del progetto da parte della società di certificazione incaricata». Il progetto è passato al vaglio di una commissione composta da esperti (anche) esterni e professori universitari, che ha valutato i parametri rispondenti al bando di gara. L’azienda creata ad hoc per l’impianto annunciato tre anni fa dal sindaco Roberto Gualtieri è pronta.   L’apertura dei cantieri per la realizzazione dell’impianto è prevista entro l’estate.




















































Sistema nuovo

«Il termovalorizzatore – ha dichiarato Gualtieri -, insieme alla nuova rete di impianti per il riciclo della frazione organica e di carta e plastica, consente di superare un sistema inefficiente ed inquinante basato su discariche e su trasferimenti costosi verso impianti lontani. Siamo ora nelle condizioni di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata, e di trattare in modo sicuro la frazione residua con tecnologie all’avanguardia in grado di ridurre di oltre il 90% l’impatto ambientale del ciclo dei rifiuti di Roma». E l’amministratore Delegato di Acea Fabrizio Palermo ha dichiarato:  «Il termovalorizzatore di Santa Palomba sarà l’infrastruttura più all’avanguardia d’Europa. Acea capofila della società di progetto Renew Rome conferma così il proprio impegno a supporto della Capitale, in un settore importante come la valorizzazione dei rifiuti».

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Il prossimo passaggio burocratico riguarda il procedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) che sarà gestito dalla struttura commissariale e che vedrà la partecipazione di tutti gli enti competenti. 

L’impianto

Il nuovo impianto sarà in grado di trattare 600mila tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziati e non riciclabili e sarà alimentato da conferimenti su rotaia. Grazie ad un investimento di 1 miliardo di euro, la Capitale potrà finalmente avere la certezza degli sbocchi per lo smaltimento dei rifiuti a un costo inferiore rispetto a quello attuale per il trasporto in Italia o all’estero.
Il termovalorizzatore, inserito nel Piano rifiuti approvato nel 2023 che punta al raggiungimento del 70% di raccolta differenziata, riducendo a zero il ricorso alle discariche, è stato progettato per integrarsi in modo funzionale con l’intero ciclo della differenziata.

Parco dell’economia circolare

Il progetto prevede la realizzazione di un Parco dell’Economia Circolare, un’area attrezzata con spazi per la ricerca, coworking, una serra, un giardino pubblico e una torre panoramica alta oltre 70 metri. Saranno costruiti anche quattro impianti ausiliari per il recupero delle ceneri pesanti, un impianto fotovoltaico, una rete di teleriscaldamento e un sistema sperimentale per la cattura della Co₂.

Tecnologie e risorse

Le tecnologie adottate, le più avanzate attualmente esistenti, garantiranno un impatto ambientale estremamente contenuto: le emissioni saranno nettamente inferiori ai limiti fissati dalle direttive europee e dalle Best Available Techniques (Bat) e all’inquinamento provocato dal traffico di una strada. L’impianto produrrà energia termica ed elettrica (65 MW complessivi) sufficiente ad alimentare circa 200mila famiglie e permetterà il recupero di circa 10mila tonnellate di acciaio, 2mila di alluminio e 1.600 di rame ogni anno. L’intervento – secondo il Campidoglio – rappresenta anche una straordinaria opportunità di rigenerazione urbana per l’area industriale di Santa Palomba, con un miglioramento dell’accessibilità, dei servizi e delle infrastrutture. 

Il no dei comitati

«Gualtieri ha speso sette milioni e mezzo dei Romani – attacca l’Unione dei comitati contro l’inceneritore – per far comprare ad Ama un terreno dove l’inceneritore non può essere costruito in quanto l’area è inidonea». E poi: «Santa Palomba è da dichiarare area ad elevato rischio di crisi ambientale a termini della legge regionale n.13/2019, le cui competenze esclusive restano infatti saldamente in capo alla Regione Lazio. L’area è inidonea – prosegue l’Unione dei Comitati – perché Santa Palomba ospita in pochi km quadrati 4 dei 19 impianti a rischio di incidente rilevante esistenti in tutta la Regione Lazio». 

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7 maggio 2025 ( modifica il 7 maggio 2025 | 19:37)

 

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