Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

12 arresti e 55 indagati. Tutti i nomi


Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 


MONDRAGONE – Oltre 9 milioni e mezzo di euro di beni sequestrati, 67 indagati – di cui per 12 sono state disposte misure cautelari – e 27 società coinvolte: sono le cifre dell’indagine coordinata dalla Procura europea che ha acceso i fari su un presunto sodalizio accusato di essersi ingegnato per ottenere, illecitamente, finanziamenti dall’Ue.

L’attività investigativa, condotta dalle fiamme gialle della Compagnia di Mondragone, ha fatto emergere – sostiene Valeria Sico (Procuratore europeo delegato) – come l’ipotizzata compagine avrebbe richiesto e ottenuto circa 12 milioni e mezzo di euro servendosi di un’azienda, la Alma Seges, con base nel Salernitano, che avrebbe dichiarato falsamente di essere un’Organizzazione di produttori (Op) proprio per ottenere fondi a essa riservati.

I finanzieri ritengono che alcuni degli indagati abbiano taroccato la documentazione contabile ed extracontabile per simulare fraudolentemente la conformità della Alma ai requisiti essenziali delle Op previsti dalla normativa comunitaria. La Procura dice che la società attenzionata dalla guardia di finanza non avrebbe svolto le funzioni essenziali delle Organizzazioni di produttori nei confronti dei propri associati e, nonostante ciò, sarebbe stata ugualmente in grado di trarre in inganno la Regione Campania, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura e l’Unione Europea, riuscendo a percepire indebitamente – stando all’accusa – l’intero ammontare degli aiuti comunitari finanziati nell’ambito della Politica agricola comune (Pac).

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Il provvedimento cautelare è stato emesso dall’ufficio gip del Tribunale di Salerno. Agli inquisiti – da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile – vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere e frode.

La misura cautelare degli arresti domiciliari è stata disposta per i 12 a cui viene contestato il reato di associazione a delinquere: si tratta di Aristide Valente, Pasquale Attianese, Salvatore Attianese, Gennaro Bianchino, la figlia Concetta, Annamaria Cascone, Maurizio Gentile, Alba La Brocca, Guglielmo Francesco Noschese, Antonio Pezzone, Giuseppe Russo e Massimo Valcalcer.

Nel collegio difensivo, tra i legali impegnati, figurano gli avvocati Stefano Della Corte, Angelo Raucci, Prisca Ventriglia e Michele Manfredonia. Si tratta dei soggetti che hanno fatto parte del consiglio di amministrazione della Alma Seges e contemporaneamente titolari di alcune imprese agricole indagate.

Gli altri finiti sotto inchiesta (accuati di truffa), e non destinatari del provvedimento cautelare, sono quasi tutti legati alle aziende che, fittiziamente, avrebbero conferito alla Alma Seges prodotti da commercializzare: si sarebbe trattato solo di operazioni cartolari con l’obiettivo di incrementare il volume della produzione e ottenere i soldi dall’Europa.

E sempre fittiziamente – sostiene la Procura – a queste aziende la Alma Seges garantiva, solo sulla carta, indicazioni sulle colture da realizzare, assistenza nella commercializzazione e promozione dei prodotti. In realtà si sarebbe limitata a un’attività di mera fatturazione.
Le accuse contestate, logicamente, dovranno essere valutate nel corso di eventuali processi, durante i quali le persone coinvolte (da ritenere innocenti fino a sentenza di condanna irrevocabile) potranno dimostrare la propria estraneità ai fatti ricostruiti dall’accusa.

Valente al vertice del sistema: 27 aziende coinvolte

Aristide Valente: è lui, secondo la Procura europea, il promotore e organizzatore della presunta maxi frode ai danni dell’Ue. Per quale ragione? Perché avrebbe dato vita all’Alma Seges nel gennaio 2001 e lavorato affinché la società venisse riconosciuta come Organizzazione di produttori nell’agosto dello stesso anno.

Tale azienda, a detta delle fiamme gialle della Compagnia di Mondragone, guidate dal capitano Tiziana Lo Russo, avrebbe svolto solo fittiziamente le attività che invece era chiamata a compiere realmente per accedere ai finanziamenti europei.
A prestargli il fianco per concretizzare l’ipotizzato raggiro – sempre secondo l’accusa – sarebbero state aziende agricole del Salernitano e del Casertano, interessate a ottenere una fetta dei fondi stanziati da Bruxelles.

Tra queste, sostiene la Procura europea, c’è la Pomoidea, guidata da Pasquale Attianese: stando alla tesi investigativa, avrebbe affiancato Valente nell’organizzazione mettendo in campo il suo know-how nel settore delle Op, dato che proprio la Pomoidea lo era stata in precedenza.

Prestito personale

Delibera veloce

 

A supportare Pasquale Attianese nella gestione della Pomoidea – riferiscono gli inquirenti – c’è Salvatore Attianese, che è anche presidente del Cda della Cooperativa Agricola Suprema. A rappresentare la quota casertana nell’Alma Seges c’è Gennaro Bianchino, dal 2017 al 2021 alla guida della ‘Sviluppo Agricolo Bianchino’, ritenuto referente di fatto di altre sei imprese agricole. Il numero due dell’Alma – anche lei indagata – è Annamaria Cascone, titolare dell’azienda agricola ‘Az. Agr. Cascone’.

Le altre ditte coinvolte nel sistema Alma, secondo l’accusa, sono la Fratelli Valcalcer, la Green Company di Santina Angela & C., la Egiziaca, la Noschese, il gruppo La Brocca e la Ortogentile.

Alle spalle la condanna per caporalato

Non è la prima volta che il percorso imprenditoriale di Gennaro Bianchino si intreccia con la giustizia penale. L’uomo d’affari, infatti, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a 2 anni e 6 mesi di reclusione.

Per quale motivo? Fu coinvolto in un’inchiesta della guardia di finanza che accese i riflettori su una presunta associazione a delinquere, da lui sostanzialmente diretta – dice l’accusa -, finalizzata allo sfruttamento di lavoratori nei campi tra Falciano del Massico e Mondragone riconducibili alle sue imprese agricole. Insieme a lui sono stati ritenuti colpevoli anche Pasquale Miraglia, condannato a 2 anni e 9 mesi, Vincenzo Miraglia e Francesco Pagliaro, che hanno incassato entrambi 2 anni e 8 mesi. Secondo la Procura, il gruppo si occupava di assumere manodopera reclutata tramite attività di intermediazione illecita svolta da caporali. A farne le spese, soprattutto donne dell’Est Europa. In questo sistema – secondo gli inquirenti – Bianchino sarebbe stato il promotore, Pasquale Miraglia l’organizzatore, Vincenzo Miraglia e Pagliaro i partecipi. I quattro, tramite i loro legali Angelo Raucci e Giovanni Lavanga, hanno presentato ricorso alla Corte d’appello contro la sentenza di condanna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta