Mutuo casa veloce

Mutuo fino al 100%

 

Nasce ETA Fund, primo fondo istituzionale italiano dedicato ai search fund lanciato da Eureka! Venture sgr e, con lui, si dà avvio al primo Osservatorio PoliMi e ai corsi MBA ed Elective


È nato ETA Fund, primo veicolo istituzionale italiano dedicato all’investimento in search fund, lanciato da Eureka! Venture sgr insieme a Paolo Guida, con 25 anni di esperienze internazionali in investimenti m&a, private equity, venture capital e strategy consulting, MBA Chicago, tra i primi investitori seriali in search fund in Italia sin dal 2017, che si è unito al team di Eureka! Venture in qualità di partner e key-man del nuovo fondo.

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

L’annuncio è stato dato in occasione di Entrepreneurship Through Acquisition: una nuova via all’imprenditorialità, la prima conferenza annuale in Italia sul mercato dei search fund, che si è svolta lo scorso 6 maggio al Campus Navigli della POLIMI GSoM e durante la quale è stata presentata la prima ricerca del nuovo Osservatorio sui Search Fund della Graduate School of Management del Politecnico di Milano che ha avviato i primi corsi MBA e il primo percorso Elective specializzati in Italia sul tema (si vedano qui il comunicato stampa e qui la ricerca).

BeBeez Internationalè stato media partner dell’evento, data l’attenzione che la testata riserva notoriamente a questo mercato (si veda qui l’Insight View di settembre 2024 con la mappa dei search fund con focus sull’Italia, distinguendo tra quelli ancora in cerca della società target nella quale investire, quelli che l’hanno già trovata e quelli che hanno già disinvestito, disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data).

Ricordiamo che un search fund è un veicolo di investimento tramite il quale i promotori raccolgono capitali da investitori per identificare e acquisire una singola azienda, con l’obiettivo di gestirla attivamente e farla crescere nel lungo periodo.  I capitali dei search fund vengono raccolti tra investitori privati e, una volta condotta l’acquisizione, il promotore del search fund, detto searcher, sarà anche colui che gestirà e svilupperà l’azienda a tempo pieno. Nella pratica, in prima battuta il searcher si assicura una dotazione patrimoniale minima per finanziare la ricerca del giusto target, dopodiché sottopone agli investitori l’opportunità di investimento e raccoglie i capitali necessari all’acquisizione. Dopodiché, una volta condotta l’acquisizione, il searcher sarà a capo del management dell’azienda target.

L’Insight View di BeBeez dedicata al settore, aveva mappato, al 20 settembre 2024, 25 search fund dedicati all’Italia, di cui 13 in cerca (uno in liquidazione), 11 che hanno trovato la target e uno che ha disinvestito. Da fine settembre 2024 e oggi sono poi stati lanciati altri 5 search fund: Nostos Capital, Eolo Capital, Alpha Generator CapitalPeak35Leonessa Capital.

Dall’analisi dell’Osservatorio della POLIMI GSoM, che ha analizzato 29 search fund italiani (di cui 10 nati nel 2024), emerge che 11 hanno già effettuato le acquisizioni italiane. I settori coinvolti sono molto variegati: labelling, pharma, tecnologie laser, food & beverage, gestione rifiuti, software, moda, education, facility management. Quasi metà delle operazioni si concentra in Lombardia (5 acquisizioni), seguita da Veneto (2), Toscana (2), Piemonte (1), Emilia-Romagna (1) e Lazio (1).

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

I searcher italiani hanno un’età media di 34 anni, il 32% ha meno di 35 anni, 58% ha tra 35 e 45 anni, 10% ha più di 45 anni. La maggioranza (66%) opera da solo, il 34% in coppia, solo il 3% è composto da donne (vs 7% nel benchmark internazionale). Il Background professionale prevalente è quello di general management (37%) o consulenza strategica (32%), investment banking e private equity (31%).

Se in un caso su cinque il searcher ha esperienze imprenditoriali precedenti, il 63% dei searcher italiani è in possesso di Mba (3% frequentato in Italia, il 47% in Europa, 13% negli Usa) e il 50% di questi ha scoperto il modello proprio tramite l’Mba, confermando il ruolo centrale di questo percorso di studi nella diffusione dei Search Fund.

A investire in questo strumento nel 49% dei casi sono investitori istituzionali (soprattutto esteri), nel 18% family office, nel 33% individui, angel e holding personali. Nel 30% gli investitori sono italiani, nel 55% provengono da altri paesi europei, per il 15% dalle Americhe.

Il budget medio raccolto per la fase di ricerca è 558 mila euro, con una media di 17 investitori per fondo. Questo budget serve per finanziare in primis lo stipendio del searcher (47% del budget), le spese di acquisizione dell’azienda (25%), i viaggi (13%) e il marketing (15%). Il salario medio del searcher è in 7 casi su 10 compreso tra 50 mila e i 100 mila euro l’anno. Per l’individuazione dei target, tutti i searcher combinano una strategia di ricerca proprietaria con il ricorso a intermediari. Mentre dal punto di vista strategico si orientano soprattutto verso aziende con business difendibile, con possibilità di crescita organica o tramite consolidamento settoriale, che operano in settori non ciclici e a basso rischio tecnologico o regolatorio. In media per ogni search fund si contano 1.543 aziende contattate, con il 24,7% di risposte, 12% di segnali di interesse concreto e lo 0,2% di esito positivo con letter of interest.

“In un contesto come quello italiano, i Search Fund rappresentano un modello di investimento innovativo che può svolgere un ruolo importante nel favorire il ricambio generazionale e la sostituzione di imprenditori alla guida di pmi con limiti di crescita con figure manageriali di alto livello, in grado di liberare il potenziale e favorire la scala delle imprese”, ha detto Andrea Rangone, professore di Entrepreneurship and Digital Business Innovation al Politecnico di Milano. “I risultati della ricerca dell’Osservatorio mostrano come la diffusione di questi strumenti oggi sia ancora all’inizio in Italia, ma in costante aumento. Per accelerarne lo sviluppo, è fondamentale la nascita di un ecosistema che mette insieme fondi di investimento, programmi di formazione specifici e ricerche con dati aggiornati”, ha aggiunto.

“I nostri searcher più promettenti vanno all’estero per raccogliere i capitali necessari per comprare un’azienda
italiana, prevalentemente perché sino ad oggi non esisteva ancora una generazione di investitori istituzionali
dedicati”, ha precisato Stefano Peroncini, amministratore delegato di Eureka! Venture sgr, che ha proseguito: “Con ETA Fund abbiamo voluto dimostrare che anche l’Italia è in grado di promuovere fondi di investimento istituzionali e specializzati, gestiti da sgr italiane, in grado di raccogliere capitali da investitori privati, family office e anche investitori istituzionali attenti al ritorno sul territorio (quali la Fondazione CR di Lucca), adempiendo cosi al ruolo di anchor investor dei search fund italiani, per dare continuità alle nostre piccole e medie imprese con rinnovate energie imprenditoriali: finalmente una risposta istituzionale ad un problema strutturale della nostra economia”.

Il team di ETA Fund, sotto la direzione come detto da Paolo Guida, sarà supportato da un gruppo di ambassador, cioè imprenditori, amministratori delegati e professionisti esperti nelle aree di interesse di ETA Fund e in tematiche legali, due diligence m&a, executive search e sviluppo business, che lavoreranno al fianco dei searcher e delle imprese acquisite.

 

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

I search fund e le loro target italiane acquisite
sono monitorati da BeBeez Private Data,
il database del private capital di BeBeez, supportato dal fondo FSI

Scopri qui come abbonarti per un mese o per un anno



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

Source link

Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!