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“Non arrenderci alle morti sul lavoro, 1,2 miliardi per interventi sulla sicurezza”


Sul tema della sicurezza sul lavoro ci siamo confrontati fin dai nostri primissimi incontri in questa sede, e su cui c’è sempre stata una sensibilità comune e un’attenzione condivisa. Perché quello degli incidenti e dei morti sul lavoro è un fenomeno, come ha ricordato il presidente Mattarella in occasione del Primo Maggio, che non può tollerare né indifferenza né rassegnazione.  Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione del tavolo con le organizzazioni sindacali sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro organizzato a palazzo Chigi.

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“Vogliamo fare molto di più” ha promesso la premier che ha aggiunto “per questo, abbiamo reperito insieme all’Inail altri 650 milioni di euro che intendiamo destinare ad interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Risorse che, che insieme ai 600 milioni già disponibili dei bandi Isi Inail 2024, portano ad oltre un miliardo e 200 milioni le risorse disponibili per realizzare una serie di interventi concreti a tutela dei lavoratori e, di conseguenza, anche dei datori di lavoro. È un segno della nostra determinazione sul tema. Intendiamo destinare queste risorse al finanziamento di una serie di misure che stiamo studiando e che vogliamo discutere insieme a voi, in questa sede ma anche nei tavoli tecnici successivi che potranno essere avviati con i ministeri competenti. E ovviamente siamo qui anche per ascoltare le proposte che arrivano. Stiamo ragionando su varie opzioni, ma ciò che è certo è che intendiamo concentrarci su alcuni ambiti di intervento”.

In ambito formativo il governo vuole “agire sulla formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro attraverso finanziamenti Inail ai fondi interprofessionali. Una formazione che va ad aggiungersi a quella obbligatoria e riguarda i settori ad alta incidenza infortunistica, come ad esempio l’edilizia, la logistica e i trasporti. In generale, per migliorare gli interventi formativi, intendiamo creare un elenco nazionale dei soggetti formatori, a garanzia delle competenze di chi la effettua. Vogliamo parallelamente valorizzare il ruolo di tutte quelle figure – come RLS, RSPP, ASPP – che sui posti di lavoro sono deputate a gestire la sicurezza nei luoghi di lavoro”. Vogliamo continuare “a premiare le imprese che investono in prevenzione, potenziando ad esempio il meccanismo del cosiddetto “bonus-malus” relativo al calcolo dei premi Inail. Stiamo studiando le modalità che ci consentono di rivedere il bonus per l’andamento infortunistico favorevole, agendo sulla variazione delle aliquote Inail vigenti, con l’obiettivo di incentivare ancora le aziende ad adottare comportamenti virtuosi per la prevenzione del rischio infortunistico. È un capitolo che crediamo debba riguardare anche il settore agricolo, con una revisione delle tariffe attuali, ormai superate, e una riduzione aggiuntiva dei premi per le imprese che aderiscono alla rete agricola di qualità e che adottano delle misure di prevenzione specifiche. Intendiamo occuparci anche di scuola, non solo rafforzando la conoscenza di questi temi tra i giovani, ma anche rendendo strutturale la copertura assicurativa Inail per gli allievi e il personale docente e non docente di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, che questo Governo ha introdotto nel 2023”.

“Sono convinta – ha aggiunto Meloni – che questi interventi possano valorizzare e completare il percorso di formazione in tema di sicurezza sul lavoro che, grazie ad una recente norma di legge approvata dal Parlamento, ne prevede l’insegnamento nell’ambito dei percorsi di educazione civica. In questo caso, l’Inail si farà carico degli oneri di formazione del personale docente che coordineranno le attività nelle scuole. Queste – ha proseguito – sono solo alcune delle idee che abbiamo in mente, ma siamo qui per ascoltare le vostre proposte, perché io penso che questa sia una di quelle materie che coinvolgono tutti e sulla quale bisogna riuscire a lavorare nel merito delle proposte, senza pregiudizi, non ho alcun tipo di pregiudizio sulle proposte che arriveranno. L’auspicio, mio personale e di tutto il Governo, è quello di dar vita ad un’alleanza tra Istituzioni, sindacati e associazioni datoriali per mettere la sicurezza sul lavoro in cima alle priorità dell’Italia”.

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“Purtroppo – ha sottolineato la premier – anche negli ultimi giorni, si sono verificati nuovi infortuni e nuove vittime. Non dobbiamo arrenderci a questa normalità, perché non c’è niente di normale nel morire sul posto di lavoro. E non dobbiamo mai dimenticare che dietro i numeri e le fredde statistiche ci sono storie vere, vite spezzate o profondamente cambiate, famiglie distrutte. Ancora oggi, in questa sede, ci tengo dunque a rinnovare il cordoglio e la vicinanza del governo. Ma siamo consapevoli che il cordoglio e la vicinanza non bastano e che a noi viene chiesto di agire, e di farlo nel modo più efficace possibile”. Meloni ha sottolineato che “la politica non ha tutte le risposte, l’ho detto in tante occasioni e lo ribadisco anche in questa sede, perché sono convinta che dal confronto e dal dialogo con i corpi intermedi della società – come sono appunto le organizzazioni sindacali – possano emergere le soluzioni migliori ai problemi che dobbiamo affrontare”.

E’ questa, per Meloni, “la ragione per la quale siamo qui oggi: unire gli sforzi, anche e soprattutto per radicare nella nostra nazione una solida cultura della sicurezza sul lavoro che sia capace di prevenire le troppe tragedie che continuano a ripetersi, spesso con le stesse dinamiche e le stesse cause. La sicurezza sul lavoro è stata da sempre una priorità del governo, l’abbiamo messa sin da subito al centro della nostra azione. Abbiamo introdotto la cosiddetta “patente a crediti”, obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi che intendano operare nell’ambito dei cantieri edili. Abbiamo disposto l’assunzione di 1600 ispettori del lavoro in più per incrementare sensibilmente il numero delle ispezioni. Stiamo incoraggiando le imprese a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori. Ma siamo intervenuti anche sul piano delle sanzioni, sia amministrative che penali, reintroducendo il reato di somministrazione illecita di lavoro, fattispecie depenalizzata in passato ma risultata essere la più cresciuta nel tempo, spesso dissimulata da contratti di appalto e distacchi fittizi. Abbiamo adottato tanti altri provvedimenti in materia e a contrasto di reati orribili come lo sfruttamento del lavoro e il caporalato”.

Alla riunione presieduta Meloni, terminata dopo circa quattro ore, hanno partecipato per l’esecutivo il vicepremier Antonio Tajani, i ministri Marina Calderone (Lavoro), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy), Tommaso Foti (Affari europei, politiche di coesione e Pnrr), il sottosegretario Lucia Albano (Economia) e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Prende parte alla riunione anche il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo. Per i sindacati sono presenti Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cida, Cisal, Confedir, Confintesa, Confsal, Ciu, Cse.

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