I relatori sul palco del Lauro Rossi
Sicurezza nei cantieri, formazione per lavoratori e imprese, condivisione di strategie tra tutte le istituzioni coinvolte, contrasto all’insinuazione dei territori di fenomeni illegali e il cratere del sisma 2016 sia un laboratorio le cui buone pratiche siano mutuate poi per tutto il comparto edile. Ecco la sintesi del convegno dal titolo “Quale ricostruzione? Il ruolo strategico del settore delle costruzioni nello sviluppo socioeconomico dell’area del cratere” organizzato da Feneal Uil Marche al teatro Lauro Rossi con il patrocinio del Comune di Macerata.
A portare i saluti dell’amministrazione la vicesindaca Francesca D’Alessandro, presente anche la Prefetto di Macerata Isabella Fusiello e il vescovo Nazzareno Marconi, mentre nella sua relazione introduttiva Christian Fioretti, segretario regionale di Feneal Uil Marche, ha ricordato che «sembrano ancora tanto vicini quei momenti in cui la terra tremò a più riprese da spaccarne la superficie per 2 chilometri e mietere 299 vittime; eppure, sono passati quasi nove anni nei quali il cantiere più grande d’Europa, per oltre 28 miliardi di euro, dopo troppi tentennamenti e false partenze è finalmente partito. Occorre ricostruire non solo le case e le strade ma l’identità del territorio che si è perso con l’inevitabile spopolamento».
I numeri evidenziano che il cratere del sisma 2016 è grande circa 8mila chilometri quadrati spalmati su quattro regioni. Comprende 140 comuni, 87 dei quali sono marchigiani. Per quanto concerne le opere pubbliche sono attivi 3.537 interventi per 4,2 miliardi di euro di valore complessivo. Oltre la metà (1.856) sono nelle Marche per 2,23 miliardi di valore. Degli oltre 11mila sfollati quasi 7mila erano marchigiani ai quali sono state destinate 1.483 Sae. Per quanto riguarda la ricostruzione privata, nel cratere sono stati liquidati contributi per 5,5 miliardi, dei quali 3,5 nelle Marche. Oltre 20mila progetti di ricostruzione sono stati presentati complessivamente con 8mila cantieri in corso e 12,2 completati. All’evento sono intervenuti i segretari regionali della Feneal Uil di Umbria (Alessio Panfili), Abruzzo (Louis Panza) e, per il Lazio, il segretario di Rieti Francesco Palese, che hanno contribuito con la fotografia della ricostruzione nel loro territorio, a condividere un percorso comune alle quattro regioni colpite. Il dibattito oggetto della tavola rotonda moderato da Claudia Mazzucchelli, segretario generale Uil Marche, ha posto l’accento sul ruolo del settore delle costruzioni nello sviluppo socioeconomico, sostenuto anche dal lavoro fondamentale della bilateralità in un settore che in Italia è molto frammentato e che è stato messo in difficoltà dal bonus 110% portando all’aumento incontrollato dei prezzi delle materie prime e alla mancanza di manodopera e di imprese locali.
Nel suo intervento Francesco Acquaroli, presidente della Regione, ha detto che «l’approccio strategico adottato in questi anni e gli enormi sforzi fatti per la ricostruzione stanno sortendo i loro effetti perché frutto di una strategia condivisa: la vita nel nostro meraviglioso entroterra non deve essere in alcun modo percepita come di serie B. Non servono politiche di assistenzialismo ma di investimenti e di visione a lungo termine. Il rilancio passa anche da infrastrutture strategiche come la Pedemontana, dalla difesa delle scuole e dal potenziamento della sanità territoriale, dall’investimento nel rilancio delle attività turistiche e imprenditoriali che hanno consentito di superare le crisi del credito e dell’industria dei nostri territori. Una vitalità intrinseca, documentata dall’Istat con il saldo positivo tra imprese aperte e chiuse negli anni, che continueremo a supportare attraverso investimenti e strategie condivise con e per il territorio, insieme alle istituzioni e ai corpi intermedi, per una sfida che dobbiamo vincere insieme».
L’intervento del presidente della Regione Francesco Acquaroli
Alla tavola rotonda hanno partecipato Vito Panzarella, segretario nazionale Feneal Uil, il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, Michele Franchi, sindaco di Arquata del Tronto che è tornato a chiedere «un cratere più ristretto per le zone più colpite», Stefano Violoni, presidente Ance Marche, Marco Rossi, presidente Cna Costruzioni Marche, Enrico Mancini, presidente Anaepa Confartigianato Marche. «In questo cratere non ci sono stati infortuni gravi o morti – ha detto Panzarella – eppure questa piaga il cui conto si aggiorna praticamente ogni giorno si può combattere solo se si ragiona tutti insieme e grazie ad efficaci novità come il badge di cantiere e la congruità sisma: queste buone pratiche introdotte nel cratere del sisma 2016 possono essere esportate anche al resto del comparto edile e l’appello alle istituzioni è di non disperdere questo patrimonio di esperienza così da chiudere con le morti bianche ed i lavoratori fantasma».
Vito Panzarella, segretario nazionale Feneal Uil
Tra le criticità rilevate nei cantieri la diversità di lingua e di cultura della sicurezza e quindi fondamentali sono i corsi di lingua con aule di formazione anche all’interno dei campi base da Feneal Uil Marche più volte richiesti. Per questo occorre utilizzare l’istituto contrattuale dei permessi studio. Al contempo occorre ripristinare la socialità nei luoghi dove sono realizzate nuove infrastrutture. Quegli stranieri che lavorano alla ricostruzione potrebbero contribuire ad arrestare lo spopolamento incentivando le imprese a rimanere sul territorio. «Dalla tragedia del sisma abbiamo saputo estrarre valori di civiltà che speriamo possano essere esportati in tutta Italia – ha detto Castelli – dalla digitalizzazione del badge per la tutela della manodopera, alla formazione per le imprese, fino al grande lavoro insieme ad Anac per predisporre atti tipo che garantiscano efficacia e sicurezza delle procedure. Stiamo accompagnando l’attuazione di 27 miliardi di risorse che lo Stato sta investendo nel cratere a favore dell’Appennino centrale. Ora che la ricostruzione è stata sbloccata, va portata avanti con l’impegno di tutti».
La tavola rotonda
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