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Tecnologie energetiche alla prova delle tensioni internazionali


Sono bastati davvero pochi mesi. Tornando al 2024 e guardando allo sviluppo delle nuove tecnologie energetiche “pulite”, era lecito essere ottimisti, con l’avvertenza che l’evoluzione del quadro politico/economico globale avrebbe però potuto mutare lo scenario. Purtroppo, appunto a pochi mesi di distanza, quell’avvertenza si è trasformata in un autentico allarme, come ci illustrano ogni giorno le convulse relazioni internazionali.

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Tecnologie energetiche tra rallentamenti e diverse priorità

Una situazione che si è quindi fatta di ben più difficile lettura e della quale si occupa un recente rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE). L’analisi, dal titolo “The State of Energy Innovation”, sottolinea come la gamma di nuove tecnologie energetiche in fase di sviluppo a livello globale è più ampia e promettente che mai, “ma il panorama dell’innovazione energetica globale si trova in un momento cruciale, tra segnali di rallentamento dello slancio nei finanziamenti e cambiamenti di priorità”.

Partiamo dalla metodologia particolarmente estesa utilizzata per redigere il rapporto. L’Agenzia Internazionale dell’Energia si è infatti basata “su un nuovo set di dati che comprende più di 150 punti salienti dell’innovazione, oltre che su un sondaggio condotto su quasi 300 professionisti di 34 Paesi”.

Innanzitutto, il rapporto mostra che l’innovazione energetica ha apportato importanti benefici economici e di sicurezza. “Gli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo (R&S) – si legge -, in risposta alle crisi energetiche degli anni Settanta, hanno raggiunto lo 0,1% del PIL globale, hanno spinto l’espansione dell’energia nucleare e ridotto la dipendenza di molti Paesi dai combustibili fossili importati”.

I fattori positivi più recenti

Guardando agli eventi più recenti, l’AIE evidenzia come i progressi tecnologici nelle batterie e nei veicoli elettrici hanno ridotto il fabbisogno di importazioni di petrolio in Cina, mentre l’innovazione tecnologica nello shale gas (estratto da rocce argillose, ndr) ha trasformato gli Stati Uniti da importatore di energia a esportatore netto”.

L’evoluzione storica, come sopra descritta, ha quindi portato a concretizzarsi una situazione estremamente interessante per le nuove tecnologie energetiche: “Oggi, le strategie industriali dei Paesi di tutto il mondo stanno ponendo sempre più enfasi sulla competitività economica, sulla sicurezza e sulla resilienza, rendendo il progresso nell’innovazione più importante che mai”.

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Ad avvalorare il fatto che negli ultimi anni si è assistito a un costante aumento dell’attività di innovazione energetica ci sono le crescenti risorse dedicate alla ricerca e sviluppo. “La spesa pubblica e aziendale in R&S nel settore energetico è cresciuta a un tasso medio annuo del 6%, sebbene le stime iniziali per il 2024 indichino un possibile rallentamento della crescita in alcune economie avanzate. La R&S nel comparto energetico aziendale ha superato la crescita economica, in particolare nei settori automobilistico e delle energie rinnovabili”.

Spesa differente in ricerca e sviluppo

In altri settori, però, per la ricerca e sviluppo nell’innovazione energetica le cose non procedono in modo altrettanto spedito. Nel report si spiega che nei settori del cemento e dell’acciaio la percentuale di spesa in R&S rimane inferiore del 20-70% rispetto a quella dei settori automobilistico e delle energie rinnovabili, mentre i settori dell’aviazione e del trasporto marittimo hanno ridotto nell’ultimo decennio la quota dei loro ricavi che viene spesa in ricerca e sviluppo.

“L’innovazione è la linfa vitale del settore energetico – afferma il direttore Esecutivo dell’AIE, Fatih Birol -, soprattutto nell’attuale contesto di rapida evoluzione, con il mix energetico globale in continua evoluzione e tendenze importanti come l’elettrificazione che hanno effetti di vasta portata”.

Lo stesso Birol aggiunge che “un’ampia gamma di tecnologie sembra ora essere prossima al mercato, offrendo la speranza di miglioramenti in termini di sicurezza energetica, accessibilità economica e sostenibilità a lungo termine. Ma abbiamo bisogno di investimenti, sia pubblici che privati, per sviluppare soluzioni innovative su larga scala. Il ritorno dell’investimento potrebbe non essere sempre rapido, ma sarà duraturo”.

Innovazione energetica sempre più globale

Un altro aspetto importante dell’innovazione energetica è che gli sforzi per implementarla sono diventati sempre più globali. Il report mostra che nel 2021 la Cina ha superato Giappone e Stati Uniti come Paese leader per brevetti nel settore energetico, con oltre il 95% dei suoi brevetti concentrato su tecnologie a basse emissioni.

I modelli di investimento differiscono peraltro a seconda delle regioni, con la Cina che indirizza circa la metà dei suoi brevetti nel settore energetico e il 90% dei suoi finanziamenti di capitale di rischio verso tecnologie di produzione di massa come batterie ed elettrolizzatori.

Per quanto attiene la situazione nel nostro continente, l’innovazione energetica appare più attiva in progetti ingegneristici su larga scala, mentre gli Stati Uniti mantengono un portafoglio di innovazione diversificato tra tecnologie fossili e di energia pulita. Importante notare, poi, come dal 2000 la brevettazione globale per le tecnologie a basse emissioni è cresciuta 4,5 volte più velocemente di quella per i combustibili fossili.  

Mantenere slancio e colmare le lacune

Nelle sue conclusioni il rapporto dell’AIE sottolinea “l’importanza di mantenere lo slancio e di affrontare le lacune strutturali nel sistema di innovazione globale. Gli investimenti pubblici in R&S nel settore energetico ammontano oggi a poco più dello 0,04% del PIL nei Paesi membri dell’AIE, meno della metà rispetto ai primi anni Ottanta, nonostante le nuove sfide legate alla sicurezza energetica e al clima”.

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Ed ancora, il rapporto raccomanda delle politiche mirate rivolte ad “aumentare la spesa pubblica in R&S nel settore energetico, supportare gli sviluppatori di tecnologie durante i cicli economici e rafforzare la cooperazione internazionale per portare sul mercato progetti dimostrativi di energia pulita. L’evoluzione dell’innovazione energetica globale svolgerà un ruolo decisivo nel determinare la resilienza economica a lungo termine dei Paesi e la capacità di raggiungere gli obiettivi energetici e climatici”.



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