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EIC Accelerator, chi sono le tre startup italiane finanziate


La piattaforma EIC Accelerator, il programma dell’Unione europea che permette alle aziende innovative di ricevere finanziamenti per sostenere costi di sviluppo, potenziamento e attività di tutoraggio, ha pubblicato la lista delle 71 società all’avanguardia beneficiarie dei fondi: nell’elenco ci sono tre startup italiane finanziate. L’edizione 2024 dell’acceleratore dello European innovation council ha scelto startup, midcap e Pmi di 16 nazioni diverse (in maggioranza Germania, Paesi Bassi e Svezia) su 1.211 candidature arrivate.

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Le aziende selezionate riceveranno complessivamente fino a 161 milioni di euro in sovvenzioni e 226 milioni in equity per un budget totale di quasi 390 milioni di euro. In particolare, il 79% delle beneficiarie otterrà un finanziamento misto completo, che combina sovvenzioni e investimenti azionari. L’equity avverrà tramite EIC Fund, il fondo di gestione dedicato all’acceleratore sviluppato all’interno di Horizon Europe, il programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027.

 

EIC Accelerator: le tre startup italiane finanziate

Le tre startup italiane selezionate sono tutte al Nord: la Aindo di Trieste, la NanoPhoria e la StarTric, entrambe con sede a Milano. Come avviene nella maggior parte dei casi, le aziende riceveranno il finanziamento a fondo perduto entro i tre mesi successivi all’annuncio, mentre le decisioni di investimento dipenderanno dall’urgenza delle esigenze delle imprese. Aindo opera nel campo dell’intelligenza artificiale con applicazioni per healthcare e finance; NanoPhoria e StarTric sono invece realtà d’eccellenza della tecnologia sanitaria, con focus nella ricerca e sviluppo di soluzioni avanzate per le malattie cardiovascolari.

Il finanziamento di EIC Accelerator è blended per tutti e tre i casi. L’acceleratore offre sovvenzioni fino a 2,5 milioni di euro combinate con investimenti in equity che vanno da 500mila euro a 15 milioni. Oltre al sostegno finanziario, tutti i progetti selezionati beneficiano dei servizi BAS (Business Acceleration Services), un supporto che fornisce accesso a importanti expertise in diverse aree e collegamenti con partner aziendali, investitori e player consolidati dell’ecosistema. Ecco nel dettaglio di cosa si occupano le tre startup italiane e quanti fondi riceveranno.

 

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Aindo

Fondata nel 2018 dall’amministratore delegato Daniele Panfilo e dal direttore ricerca e sviluppo Sebastiano Saccani con l’ingegnere software e direttore tecnico Borut Svara, Aindo nasce all’interno della Sissa, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. È qui che i tre hanno lanciato la loro startup per un’intelligenza artificiale responsabile. L’azienda si concentra sull’utilizzo protetto e sicuro dei dati per sviluppare sistemi di AI e machine learning generativi destinati a settori strategici come la sanità, la finanza, il marketing, le telecomunicazioni, la pubblica amministrazione, l’energia e i trasporti.

La piattaforma di Aindo consente di simulare dati reali utilizzando dati sintetici, nel pieno rispetto di tutte le regole vigenti in merito alla privacy. Dopo aver ottenuto 100mila euro dall’EDI (European Data Incubator) e un primo round di investimento al termine del quale ha raccolto 3 milioni di euro, la startup ha chiuso il 2023 con aumento di capitale da 6 milioni guidato da United Ventures. Oggi il team conta quasi 30 persone e si sta allargando oltre il campo farmaceutico e della tecnologia finanziaria. Dall’acceleratore dell’EIC Aindo ottiene un research grant di 2,1 milioni, seguito da un possibile co-investimento da parte dell’EIB, la Banca europea per gli investimenti.

 

NanoPhoria

Nei settori medtech e biotech si muove NanoPhoria, società spin-off del CNR (il Consiglio Nazionale delle Ricerche) fondata a Milano dal biologo molecolare e direttore Daniele Catalucci e dal life science executive e amministratore delegato Claudio De Luca con il chimico Michele Iafisco e il cardiologo Alessio Alogna. Nel consiglio di amministrazione figurano (in posizioni non esecutive) la dottoressa Suman Shirodkar nel ruolo di presidente e il professor Michael Davidson, fra i maggiori esperti mondiali nel campo della lipidologia. La startup sviluppa nanoformulazioni inalabili per trattamenti cardiaci non invasivi, selettivi e mirati.

I ricercatori dell’azienda hanno ideato un metodo innovativo per curare le insufficienze cardiache, in particolare l’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta (HFrEF), una sindrome cronica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo: la piattaforma si basa su una nanoparticella inorganica di calcio fosfati amorfi (CaP) con il prodotto di punta chiamato NP-MP1, un farmaco a base di un peptide mimetico brevettato che può essere assunto per inalazione. Dopo un investimento seed di 3,5 milioni di euro da parte di Sofinnova Partners nel 2022, NanoPhoria ha ricevuto 17,5 milioni da EIC Accelerator, 2,5 in sovvenzioni e 15 in equity: il massimo ottenibile.

 

StarTric

Anche StarTric è una società di tecnologia medica con sede a Milano, fondata dai cardiochirurghi Ottavio Alfieri e Michele De Bonis (attivi al San Raffaele) con Eugenio Passanante e Francesco Napolitano e guidata dall’amministratore delegato Daniele Zanotti. La startup ha ideato un apparecchio innovativo per la riparazione transcatetere della valvola tricuspide, una grave condizione (nel rigurgito tricuspidale si verifica una fuoriuscita di sangue all’indietro ogni volta che il ventricolo destro del cuore si contrae) che può portare alla fibrillazione atriale e all’insufficienza cardiaca.

Per chi soffre di questa patologia non esiste una terapia medica e la chirurgia a cuore aperto è una procedura ad alto rischio. La soluzione di StarTric è un dispositivo mini-invasivo che replica la tecnica Clover (la tecnica a cuore aperto introdotta da Alfieri e De Bonis) e si impiantata tramite un catetere transfemorale. Dopo essere stata selezionata da Growth Capital nel programma di accelerazione e fundraising per scaleup A-Road, la medtech ha chiuso nel 2024 un round di investimento seed guidato da NLC Health Impact (il più grande venture builder di tecnologie sanitarie al mondo e l’healthcare investor early-stage più attivo in Europa) con Growth Engine e diversi business angels.

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