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OGGI AGLI STATI GENERALI DELL’INNOVAZIONE DEL SOLE 24 ORE-AI: ORSINI, GAP DI INVESTIMENTI CON CINA E USA, È NUOVA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE; DAZI, SE C’È NEGOZIATO VERSO LA CINA AUSPICO CI SIA VERSO L’EUROPA; SUBITO VOTO EUROPA SU MERCOSUR, IMPENSABILE C


(AGENPARL) – Roma, 12 Maggio 2025

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(AGENPARL) – Mon 12 May 2025 Veronica Riefolo
Ufficio stampa Gruppo 24 ORE
Piazza dell’Indipendenza, 23 B/C – 00185 Roma
AI: Orsini, gap di investimenti con Cina e Usa, è nuova rivoluzione industriale
Sulla ricerca e sull’intelligenza artificiale “abbiamo bisogno di risolvere un gap importantissimo: la Cina ha investito oltre 100 miliardi negli ultimi dieci anni, gli Stati Uniti 330 miliardi, noi solo 30 miliardi come Europa. Va da sé che abbiamo bisogno di rimettere al centro una nuova rivoluzione industriale che è quella dell’intelligenza artificiale”, dice il presidente di Confindustria Emanuele Orsini a margine degli Stati Generali dell’innovazione, organizzati a Parma dal Sole 24 Ore in collaborazione con l’Unione Parmense degli Industriali, a chi gli chiede se sia necessario supportare le aziende nella transizione. Una rivoluzione che servirà per “aiutare le nostre imprese” e potrà “aiutare anche negli incidenti sul lavoro, per noi un tema fondamentale”. E conclude: “l’intelligenza artificiale è un’innovazione che non possiamo perdere. Non la possiamo blindare solo come una negatività e guardarla con diffidenza, dobbiamo invece aprirci. Stando, ovviamente, attenti alla privacy e a quei contenuti per le nostre imprese fondamentali”.
Dazi: Orsini, se c’è negoziato verso la Cina auspico ci sia verso l’Europa
La tregua tra Usa e Cina nella guerra dei dazi “va verso un rafforzamento dei negoziati. Se c’è un negoziato verso la Cina auspico ci sia un negoziato verso l’Europa”, dice il presidente di Confindustria Emanuele Orsini arrivando a Parma agli stati generali dell’innovazione organizzati da Sole 24 Ore e Unione industriale parmense. “Noi non siamo per chiudere nessun tipo di mercato. Abbiamo tante imprese che esportano in Cina. Abbiamo, ovviamente, un saldo negativo verso la Cina e, comunque, sappiamo che la Cina nel caso in cui non vada verso gli Stati Uniti inonda l’Europa”, prosegue. “Quindi, su alcuni capitoli come le responsabilità sociali, su cui la Cina ha meno per attenzione al lavoro e attenzione ai prodotti rispetto all’Europa e agli Stati Uniti, è bene che ci sia un negoziato. Per dare anche una reciprocità sia di responsabilità ma anche di attenzione alla costruzione dei prodotti che vengono fatti”.
Dazi: Orsini, pericolo scampato solo con Europa unita su percorso ordinato
L’accordo tra Stati Uniti e Cina per una “tregua” sui dazi “non è uno scampato pericolo, il pericolo è scampato quando si fa un negoziato, ci si siete tutti attorno a un tavolo, un’Europa unita, per costruire un percorso ordinato per sapere che fine fanno le nostre merci”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervistato durante gli Stati Generali dell’Innovazione 2025, organizzati da Il Sole 24 Ore e Unione industriale parmense e in corso a Parma. “Tutto quello che è successo e sta accadendo va benissimo, vanno benissimo le aperture. Però il vero tema è che ancora oggi nessuno può sapere quello che succederà. I 90 giorni di tempo che sono stati dati anche all’Europa generano una cosa semplice, ovvero l’incertezza, una cosa mette in difficoltà i nostri imprenditori”, ha detto Orsini, sottolineando che “non avere il perimetro di gioco entro cui dobbiamo giocare genera incertezza”. Secondo il presidente di Confindustria, “tante merci, per esempio quelle legate al lusso e ad alcuni prodotti, continueranno a girare”, però se i dazi fossero confermati “sarebbe un problema per le imprese e un problema per il Paese”. Quindi, secondo il numero uno degli industriali, “credo proprio che ci debba essere una responsabilità, io mi auguro che ci sia un’Europa unita nel dialogo con gli Stati Uniti, affrontando temi che non sono eludibili”.
Dazi: Orsini, subito voto Europa su Mercosur, impensabile che non sia in calendario
Per prepararsi a un contesto in continua evoluzione, con criticità sempre nuove e crescenti sul fronte geopolitico e commerciale, “la prima cosa da fare è avviare negoziati e poi correre a trovare nuovi mercati, perché ci sono molti mercati sui cui possiamo avere un grande sbocco perché i nostri prodotti sono molto apprezzati, per esempio il Mercosur e l’America Latina”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervistato durante gli Stati Generali dell’Innovazione 2025, organizzati da Il Sole 24 Ore e Unione industriale parmense e in corso a Parma. “E’ impensabile che in Europa non si stia pensando a un voto al Parlamento europeo sul negoziato del Mercosur, ad oggi in calendario non esiste alcun voto sul Mercosur, che sarebbe un grande sbocco per i prodotti europei. Nelle aziende siamo abituati che se c’è un problema bisogna risolverlo velocemente”, ha detto il presidente di Confindustria, auspicando un voto in tempi rapidi. “Oggi in calendario un voto non c’è, siamo ancora qui a capire, intanto, però, blocchiamo delle economie europee”, ha detto il numero uno degli industriali, spiegando che “occorre definire rapporti di partenariato, trovare una reciprocità e costruire un percorso”. Secondo Orsini, un altro possibile mercato di sbocco potrebbe essere l’India, nella speranza che “la tensione con il Pakistan si spenga subito e velocemente”, o ancora si potrebbe “spingere sugli Emirati perché io credo che i nostri prodotti siano ben accettati” e guardare ad alcune parti dell’Africa.
ENERGIA: ORSINI, TEMA SALVAGUARDIA PAESE, NON ABBIAMO PAURA A PARLARE DI NUCLEARE
Il costo dell’energia “è un tema di competitività ed la priorità per l’industria. Se vogliamo essere e rimanere competitivi, o ci mettiamo veramente a costruire un percorso che sia strutturale e segni un cambio di passo sul costo dell’energia, o rischiamo che le nostre imprese vadano in Paesi che sanno attrarle, perché per alimentare i data center serve l’energia, per attrarre nuove imprese nel paese serve l’energia, per costruire un’automobile il primo costo è l’energia”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervistato durante gli Stati Generali dell’Innovazione 2025, organizzati da Il Sole 24 Ore e Unione industriale parmense. “Se non vogliamo che i nostri imprenditori non scappino dal Paese bisogna lavorare sul mix energetico”, ha detto il presidente di Confindustria, ricordando che “noi non abbiamo avuto paura a parlare di nucleare, fin dalla mia prima assemblea. Com’è possibile che ci sia una posizione di destra o sinistra sulla salvaguardia nazionale del nostro Paese? Siamo circondati da centrali nucleari in Europa, chi pensava di chiuderle le riapre. Perché noi dobbiamo perdere un’opportunità del genere?”.
IMPRESE: ORSINI, PER SOSTENERE PRODUTTIVITÀ A PAESE SERVE UN PIANO INDUSTRIALE
“Puntare sulla competitività delle imprese ha una conseguenza molto semplice, far ripartire la produttività, che è un po’ quello che in questo Paese manca”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervistato durante gli Stati Generali dell’Innovazione 2025, organizzati da Il Sole 24 Ore e Unione industriale parmense, sottolineando che in Italia “la produttività rimane al palo, aumentano i posti di lavoro ma non aumenta la produttività, siamo al 26esimo mese di mancato aumento della produttività”. Questo, ha detto Orsini, “è molto legato alla mancanza di incentivi, perché Industria 4.0 aveva saputo dare una grande risposta alle nostre imprese, era una misura facile, conosciuta”. Ecco dunque che, per sostenere le imprese, bisogna avere una visione a più lungo termine, come ha spiegato il numero uno degli industriali: “Non voglio essere negativo, voglio essere propositivo. Non possiamo più permetterci di rincorrere una legge di bilancio. Serve il coraggio di fare tabula rasa, costruire un percorso che abbia una visione a tre anni, un piano industriale che dica dove vogliamo andare”, che “salvaguardi le imprese che vanno bene e le aiuti ad andare meglio senza penalizzarle”, che “metta al centro misure facili” e “aiuti le nostre imprese a fare innovazione, al contempo sostenendo il Sistema Paese”.
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