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Chief Innovation Officer, perché le aziende ne hanno bisogno


Se l’innovazione diventa sempre più strategica per ogni azienda, quella del Chief Innovation Officer (in sigla CInO per distinguerlo dal CIO, il Chief Information Officer) non può che essere una figura chiave per la trasformazione digitale e la crescita sostenibile.

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Complice la crescente esigenza di innovare modelli di business, processi e prodotti per restare competitivi in mercati globalizzati e ad alta volatilità, il CiNO (e figure equivalenti e a volte anche con diverse job description) si sta ritagliando un ruolo strategico anche nelle realtà aziendali di dimensioni contenute, laddove un tempo l’innovazione era delegata esclusivamente al reparto R&D o, peggio, era completamente assente.

Piccole e medie imprese, in particolare, possono beneficiare enormemente di un ruolo finora considerato appannaggio delle grandi corporation. Il CiNO non è solo un “tecnologo”: è l’architetto del cambiamento, il regista delle idee, il ponte tra cultura aziendale e futuro.


Introduzione al ruolo del Chief Innovation Officer

Il Chief Innovation Officer è il manager che guida l’innovazione all’interno dell’azienda. Si occupa di trasformare la creatività imprenditoriale interna ed esterna all’azienda in progetti concreti, di stimolare una cultura dell’innovazione diffusa e di creare connessioni tra tecnologie emergenti, bisogni di mercato e visione strategica.

Il suo compito non si limita all’adozione di nuove tecnologie: è chiamato a ripensare processi, organizzazione, offerte di valore. In questo senso, la sua funzione è tanto culturale quanto operativa, trasversale a tutte le aree aziendali.


Chi è e cosa fa un Chief Innovation Officer

Responsabilità principali del CInO in azienda

Tra le responsabilità principali del CiNO rientrano:

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  • Sviluppo e implementazione della strategia di innovazione
  • Monitoraggio delle tecnologie emergenti
  • Promozione della cultura dell’innovazione tra i dipendenti
  • Collaborazione con startup, centri di ricerca e università
  • Integrazione di nuovi modelli di business e digital transformation
  • Gestione di programmi di open innovation

Nelle PMI, il CiNO può avere anche un ruolo più operativo, partecipando attivamente alla prototipazione di nuovi prodotti e alla validazione di soluzioni sul mercato.

Quali competenze deve avere un CInO

Un buon Chief Innovation Officer possiede un mix bilanciato di:

  • Visione strategica e capacità di anticipare i trend
  • Conoscenze tecnologiche avanzate, ma anche cultura economico-gestionale
  • Capacità relazionali e di change management
  • Mentalità imprenditoriale, creatività e resilienza
  • Esperienza multidisciplinare nei settori di riferimento

L’importanza strategica del Chief Innovation Officer nelle imprese

Il CiNO rappresenta un fattore abilitante per la competitività. È il garante dell’innovazione intesa come valore strategico, non episodico. Contribuisce alla costruzione di modelli di crescita sostenibili, fondati su una continua capacità di adattamento e apprendimento.

Per le PMI, aiuta a evitare l’obsolescenza tecnologica e a cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione.

Differenza tra Chief Innovation Officer e altri ruoli C-Level

A differenza del CTO (Chief Technology Officer), focalizzato sulla gestione dell’infrastruttura tecnologica, il CiNO ha una visione più ampia e cross-funzionale. Non è un CIO (Chief Information Officer), perché non si occupa solo dei sistemi informativi. E non è un CMO (Chief Marketing Officer), anche se spesso collabora con quest’ultimo per sviluppare nuove offerte.

Il suo profilo è ibrido: è stratega, evangelist, integratore e facilitatore.


Come diventare un Chief Innovation Officer

Formazione e percorsi professionali consigliati

Non esiste un percorso univoco per diventare CiNO, ma solitamente la figura nasce da una formazione multidisciplinare:

  • Lauree in Ingegneria, Economia, Design o Informatica
  • MBA o master in Innovation Management o Digital Transformation
  • Esperienze in consulenza, R&D, marketing strategico o product management

L’importante è l’attitudine a ragionare in termini di sistema e futuro (qui puoi vedere una della poche guide al lavoro del Chief Innovation Officer)

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Hard e soft skills richieste per il ruolo

Hard skills:

  • Innovation framework (Design Thinking, Lean Startup)
  • Analisi di mercato e business modeling
  • Conoscenza di AI, IoT, blockchain, cloud, ecc.

Soft skills:

  • Leadership trasformativa
  • Comunicazione efficace
  • Gestione del rischio e del fallimento
  • Capacità di influenzare e ispirare

Case study: successi e sfide affrontate dai CInO

Patrick Oungre (A2A): costruire un ecosistema di innovazione integrata

Dal suo ingresso in A2A nel 2020 come Chief Innovation Officer, Patrick Oungre ha guidato una trasformazione significativa dell’approccio all’innovazione del gruppo. Ha lanciato un fondo di corporate venture capital con 360Capital, con un modello aperto e collaborativo, e ha promosso una semplificazione del procurement per le startup. Sotto la sua responsabilità sono state unificate Innovatione, Ricerca & Sviluppo e Intelligenza Artificiale.

Quando il CInO diventa CEO

Dal ruolo di gestore dell’innovazione a quello di capo azienda (CEO): succede sempre più spesso. Solo tre esempi.

  • Fabio Tentori, da Global Head of Innovation di ENEL è diventa CEO di Geoside, società (ESCO) del gruppo Italgas.
  • Stefano Bison, da Group Head of Business Development, Partnership and Innovation di Generali Group è diventato CEO di Humanitas Medical Care.
  • Matteo Mingardi, da responsabile dell’innovazione di Pelliconi, azienda leader mondiale nella produzione di tappi, ad amministratore delegato di una società della multinazionale francese Guillin.

Questo passaggio è potenzialmente molto rilevante, dal momento che una delle principali barriere all’implementazione dell’innovazione, soprattutto quella aperta, è proprio l’assenza del pieno supporto del CEO (quello che chiamiamo “top level buy-in”). Mentre per un CEO “normale” può succedere, nel caso di CEO che viene dal mondo dell’innovazione è invece lecito attenderselo.


Come sarà in futuro il ruolo di Chief Innovation Officer

Il CInO del futuro sarà sempre più:

  • Orchestratore dell’intelligenza artificiale come leva di innovazione
  • Figura chiave nella sostenibilità, per integrare l’innovazione con gli obiettivi ESG
  • Promotore della cultura della sperimentazione in azienda
  • Punto di contatto con startup e università in logiche di innovazione aperta

Con l’avanzare della Business AI e della personalizzazione dei servizi, il Chief Innovation Officer sarà chiamato a ridefinire il valore dell’innovazione stessa, trasformandola da fine a mezzo per generare impatto sociale, ambientale ed economico.

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