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Huawei si rafforza in Europa col 5G Advanced


MasOrange lancia la prima rete 5G Advanced in Spagna. Si tratta di un importante potenziamento dell’attuale network 5G Standalone, sviluppato in collaborazione con Huawei, che dunque continua a farsi strada in Europa partecipando a progetti di respiro strategico.

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L’operatore ha iniziato a implementare la tecnologia a La Cartuja di Siviglia, integrando la banda a 26 GHz e un’ampia quota della banda a 3,5 GHz non solo per migliorare la connettività, ma anche per introdurre nuove funzionalità, come il rilevamento basato sulla rete, servizi vocali avanzati e un supporto esteso per le applicazioni Internet of Things.

Il 5G Advanced favorirà anche la connettività per droni e palloni aerostatici, estendendo la copertura alle aree remote. Inoltre, potenzierà il supporto per le reti private e includerà funzionalità di intelligenza artificiale native.

Come si sviluppa il progetto: i nuovi servizi implementati

La prima fase si concentra sull’hub di innovazione: l’implementazione del 5G-A a Siviglia supporta programmi pilota nell’ambito del progetto eCity, con la collaborazione dell’Università di Siviglia e di aziende locali. L’implementazione prevede un cluster di nodi che utilizzano bande medie e basse, nonché lo spettro a 26 GHz e 140 megahertz della banda a 3,5 GHz, la quota maggiore di tale spettro detenuta da qualsiasi operatore in Spagna.

“L’innovativa rete 5G Advanced che stiamo implementando a La Cartuja consentirà, nell’ambito del progetto eCity di Siviglia, lo sviluppo di casi d’uso e programmi pilota da parte di aziende e dell’Università di Siviglia, con cui abbiamo già avviato una collaborazione”, spiega Meinrad Spenger, ceo di MasOrange. “Siamo molto orgogliosi di essere il primo operatore in Spagna a utilizzare questa tecnologia innovativa, che ci consente di offrire velocità più elevate, minore latenza e supportare nuovi servizi come il “sensing” e il “5G New Calling”, migliorando l’esperienza dei nostri clienti e aiutandoci a rimanere l’operatore più apprezzato in Spagna”.

Il nuovo servizio “5G New Calling” accresce la qualità della voce e aggiunge funzionalità multimediali come la condivisione dello schermo, la visualizzazione di video in tempo reale e la condivisione della posizione durante le chiamate. Offre inoltre la priorità delle chiamate in tempo reale in caso di emergenza o in aree congestionate.

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MasOrange, che è il più grande operatore di telefonia mobile in Spagna per numero di clienti, dichiara una copertura 5G a livello nazionale per il 90% della popolazione. Ad aprile 2024, la società ha annunciato l’intenzione di investire 4 miliardi di euro nel Paese, destinando le risorse all’implementazione di reti 5G e in fibra ottica, nonché di nuovi servizi.

Le partnership avviate da MasOrange in Spagna

Quella con Huawei sul 5G Standalone è solo una delle numerose collaborazioni tecnologiche avviate da MasOrange negli ultimi tempi. Insieme a Ericsson, l’operatore ha per esempio intrapreso la modernizzazione della propria infrastruttura di rete mobile, concentrandosi sulla tecnologia O-Ran. L’iniziativa è progettata per trasformare la rete in un’architettura aperta e software-defined, migliorando l’efficienza operativa e consentendo una maggiore flessibilità nell’implementazione di nuovi servizi. L’operatore di telecomunicazioni ha precedentemente sottolineato che il passaggio al modello O-Ran dovrebbe ridurre i costi, migliorare l’esperienza del cliente e creare nuove opportunità per i fornitori di servizi terzi.

E’ stato poi recentemente raggiunto un accordo vincolante con Vodafone Spagna per la costituzione di una nuova FiberCo che integrerà oltre 12 milioni di unità immobiliari di MasOrange e Vodafone Spagna, dando vita alla più grande società di reti in fibra in Europa. La rete sarà dedicata esclusivamente al servizio dei clienti di MasOrange e Vodafone. In base ai termini dell’accordo, ciascuna società manterrà e gestirà le reti che contribuisce a FiberCo.

MasOrange deterrà una partecipazione del 50% nella joint venture, Vodafone il 10% e il restante 40% sarà controllato da un investitore finanziario. Si prevede che la transazione si concluda entro la fine del primo semestre del 2025, previa approvazione delle autorità competenti.

Chip, nuova stretta degli Stati Uniti su Huawei

Se in Europa, come visto, Huawei è protagonista dell’innovazione sul fronte delle reti di Tlc, negli Stati Uniti il colosso cinese deve fare i conti con una ulteriore stretta del governo sui suoi prodotti: l’Ufficio per l’Industria e la Sicurezza del Dipartimento del Commercio ha infatti pubblicato una guida che avvisa le aziende statunitensi dei danni derivanti dall’utilizzo di chip prodotti in Cina, inclusi i circuiti integrati Ascend di Huawei, che potrebbero comportare “sostanziali sanzioni penali e amministrative”.

Il comunicato spiega che i chip cinesi “sono stati probabilmente sviluppati o prodotti in violazione dei controlli sulle esportazioni statunitensi“, aggiungendo che tali processori sono probabilmente progettati con software o tecnologie statunitensi o realizzati con apparecchiature che sono il prodotto diretto di software o tecnologie di origine statunitense, il che richiederebbe una licenza di esportazione per raggiungere la Cina. Le attività soggette a restrizioni includono l’uso di tali chip per addestrare modelli di intelligenza artificiale per entità con sede in Cina. La guida indica specificamente che i modelli Ascend 910B, 910C e 910D di Huawei sono probabilmente soggetti a restrizioni statunitensi.

A Huawei è stato impedito di acquistare dall’estero chip 5G, ma le restrizioni statunitensi hanno fortemente limitato anche l’importazione dei sistemi di produzione più avanzati da parte dei produttori di semiconduttori cinesi. Nonostante queste sanzioni, nell’agosto 2023 Huawei ha sorpreso il settore presentando il Mate 60 Pro, un device ad alte prestazioni basato sul chipset Kirin 9000. Il processore interno è stato progettato dalla divisione chip HiSilicon dell’azienda e prodotto da Smic utilizzando un processo a 7 nm.

Come se non bastasse, il mese scorso il Wall Street Journal ha riportato che Huawei ha già iniziato i test sul nuovo processore Ascend 910D, che a quanto è stato fatto trapelare potrebbe essere addirittura più potente del chip H100 di Nvidia, vietato in Cina alla fine del 2023. La nuova stretta del governo americano si pone quindi come una mossa preventiva rispetto a quello che ha tutta l’aria di essere un imminente exploit di Huawei.

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