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«Non si può risparmiare sulla sicurezza»


Casartigiani Puglia ribadisce la richiesta, già formalizzata, di convocare con urgenza presso la Prefettura di Taranto un tavolo istituzionale che riunisca i rappresentanti del Governo e delle istituzioni locali, i vertici aziendali di Acciaierie d’Italia (i Commissari straordinari), le organizzazioni sindacali dei lavoratori e le associazioni di categoria dell’indotto. Solo attraverso un confronto diretto e corale tra tutti gli attori sarà possibile individuare soluzioni tempestive ed efficaci, mettendo in campo ognuno le proprie responsabilità.

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Negli ultimi mesi è emersa con chiarezza la necessità di ingenti finanziamenti per mantenere gli impianti operativi in sicurezza, evitare ulteriori fermi produttivi e salvaguardare migliaia di posti di lavoro. Come osservato dalle organizzazioni sindacali la prima questione è garantire risorse per i lavoratori e la tenuta in sicurezza e la manutenzione degli impianti. Lo stesso Governo, nel predisporre un intervento pubblico attraverso l’amministrazione straordinaria, ha riconosciuto che il prestito ponte di 320 milioni di euro stanziato per le esigenze immediate, non basterebbe per rilanciare la produzione, segno evidente che occorrono ulteriori capitali.

Motivo per cui, a trattative concluse, Casartigiani Puglia chiede di redigere un nuovo piano industriale che consenta allo stabilimento di raggiungere la piena funzionalità in modo sostenibile, di ammodernamento e misure di ambientalizzazione indispensabili per coniugare produzione e tutela della salute. Un piano di decarbonizzazione, di energie rinnovabili e della riconversione produttiva del sito a cui lo Stato dovrà destinare risorse adeguate, investimenti mirati in tecnologie pulite (come impianti di riduzione diretta del minerale e forni elettrici) con sistemi di sicurezza avanzati lo stabilimento potrà continuare a essere un asset industriale competitivo, garantendo al contempo sostenibilità ambientale e occupazionale.

L’autotrasporto rappresenta un pilastro fondamentale per l’equilibrio logistico e produttivo dell’area di Taranto. Le imprese di autotrasporto dell’indotto ex Ilva svolgono un ruolo strategico, assicurando quotidianamente l’approvvigionamento delle materie prime allo stabilimento e la distribuzione dei prodotti finiti. Questo segmento della filiera siderurgica è essenziale per il funzionamento continuo dell’impianto: qualsiasi fermo, ritardo o disservizio nella catena logistica incide immediatamente sul ciclo produttivo dell’acciaieria, con effetti a cascata sull’intera economia locale. È grazie all’impegno e alla professionalità di queste aziende che si garantisce la regolarità delle operazioni produttive e la tenuta dell’intero ecosistema industriale.

Tuttavia, nonostante la sua notevole importanza, il comparto dell’autotrasporto sta affrontando difficoltà gravissime. Oltre all’aumento generalizzato dei costi (carburante, assicurazioni, manutenzione), gli autotrasportatori tarantini subiscono le incertezze e i ritardi derivanti dalla crisi industriale in atto. In particolare, come Casartigiani ha più volte segnalato, alcune recenti scelte gestionali rischiano di penalizzare in modo insostenibile le aziende di trasporto del territorio.  L’adozione di nuovi criteri di appalto improntati al massimo ribasso ha di fatto “espulso molte imprese locali dal ciclo produttivo. Permane la criticità creata dall’ algoritmo di assegnazione dei trasporti che privilegia le offerte più basse, comportando l’esclusione delle ditte tarantine più virtuose i cui preventivi, superiori del 30-40% rispetto alle tariffe al ribasso accettate, rispecchiano però costi legati a standard di sicurezza e trattamenti contrattuali adeguati. Questo approccio miope orientato unicamente al costo minore sta creando iniquità nel settore e mettendo a repentaglio la sostenibilità economica degli operatori locali, costretti talora a lavorare in subappalto (subvezione) con margini ridottissimi pur di non fermare l’attività.

Tali condizioni non sono più tollerabili. Valorizzare l’autotrasporto significa, anzitutto, garantire a queste imprese pagamenti regolari e puntuali per i servizi resi – a oggi molte fatture risultano saldate con ritardi intollerabili da parte di alcuni Vettori, aggravando la liquidità delle aziende – e assicurare che i contratti di appalto prevedano tariffe eque, rispettose dei costi reali e dei contratti collettivi di lavoro. Casartigiani Puglia chiede che i criteri di affidamento dei trasporti vengano rivisti in favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che tenga conto non solo del prezzo ma anche della qualità e sicurezza del servizio. Inoltre, si sollecita l’adozione di una clausola sociale che tuteli l’occupazione e i diritti dei lavoratori dell’indotto (anche quelli impegnati nei subappalti) in caso di subentro di nuovi operatori. Solo attraverso condizioni operative ed economiche sostenibili il comparto dell’autotrasporto potrà continuare a svolgere il proprio ruolo cardine a supporto del siderurgico, evitando ulteriori conflitti e interruzioni che avrebbero conseguenze pesanti su tutta la produzione.

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Ancora, Casartigiani Puglia richiama con forza l’importanza assoluta del rispetto delle normative e degli standard di sicurezza nel settore dei trasporti. In un comparto ad alto rischio come quello dell’autotrasporto industriale, la sicurezza non può mai essere oggetto di compromesso o risparmio. Ogni tentazione di tagliare i costi a scapito della sicurezza, a esempio riducendo la manutenzione dei mezzi, prolungando impropriamente i tempi di guida degli autisti o sovraccaricando i veicoli – è destinata a produrre effetti negativi a catena sull’intero sistema: maggior rischio di incidenti stradali, fermi produttivi imprevisti, danni a persone e cose, oltre a pesanti ricadute legali ed economiche per le aziende coinvolte.

Su questo punto la Confederazione Autonoma Sindacati Artigiani (regionale Puglia) è netta, ovvero «non si può risparmiare» sulla sicurezza. La drammatica esperienza tarantina insegna che la corsa al prezzo più basso nel mercato dell’indotto ha compromesso sicurezza e qualità, con effetti pesanti anche sull’autotrasporto. Tali parole, pronunciate dal coordinatore regionale di Casartigiani Puglia Stefano Castronuovo, suonano come un monito: politiche orientate unicamente al ribasso dei costi hanno già deteriorato le condizioni generali di lavoro e la qualità del servizio, generando un clima di forte preoccupazione. La sicurezza, invece, deve restare una priorità inviolabile. Ciò implica il rigoroso rispetto di tutte le normative vigenti – dai tempi di guida e riposo degli autisti, alle revisioni periodiche dei mezzi, ai limiti di carico e velocità – nonché l’adozione di best practice che prevengano rischi per i lavoratori e la collettività. Investire in sicurezza nel trasporto non è solo un dovere morale e legale, ma rappresenta anche un investimento nel futuro: previene incidenti, garantisce continuità operativa e rafforza la fiducia reciproca tra committenti, vettori e cittadini.

Lo stesso Governo ha riconosciuto che il momento che sta vivendo l’ex Ilva sia estremamente difficile e che è necessario proseguire il confronto «impegnandosi a fare ciascuno la propria parte per la tutela della produzione e dell’occupazione e la salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza dei luoghi di lavoro». Casartigiani Puglia fa proprie queste parole e auspica che dalle dichiarazioni si passi ai fatti: istituzioni, impresa e parti sociali devono sedersi attorno a un tavolo immediatamente, con lo scopo comune di salvaguardare il futuro dello stabilimento di Taranto e del suo indotto in un quadro di sicurezza, legalità e sviluppo sostenibile.

L’associazione conferma la piena disponibilità a collaborare in maniera costruttiva ai lavori di tale consesso urgente, portando il contributo e le istanze delle piccole e medie imprese artigiane e dell’autotrasporto. È il momento di agire con senso di responsabilità e urgenza: Taranto non può più attendere. Garantire operatività allo stabilimento, salari e sicurezza ai lavoratori, continuità alle imprese fornitrici e un ambiente più sano per la comunità sono obiettivi non più prorogabili. Casartigiani Puglia invita tutti i soggetti interessati a raccogliere questa sfida con spirito di leale cooperazione, convinta che solo uniti si potrà voltare pagina e costruire una soluzione duratura per la più grande acciaieria d’Europa, i suoi lavoratori e il tessuto economico del territorio.

Infine, la Confederazione Autonoma Sindacati Artigiani (regionale Puglia) rimarrà vigile sull’evolversi della situazione e confida in una pronta risposta delle autorità competenti alla richiesta di convocazione avanzata. L’obiettivo comune dev’essere quello di coniugare industria, lavoro e sicurezza a Taranto, affinché la crisi odierna si trasformi in un percorso di risanamento e rilancio condiviso, a beneficio di tutta la collettività.





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