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Un manifesto strategico per l’abitare sostenibile



(Teleborsa) – Il 6 e 7 maggio 2025 si è chiusa l’undicesima edizione di REbuild, l’evento dedicato all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito, organizzato da Riva del Garda Fierecongressi, che ha ospitato 80 relatori, 16 conferenze, 4 workshop, 30 aziende partner, 4 start up, 13 enti patrocinatori nazionali e 8 territoriali, 17 media partner, 4 partner scientifici e oltre 600 partecipanti. Al termine degli incontri sono stati annunciati i punti chiave per la stesura del ‘Manifesto per il futuro delle costruzioni‘, risultato di “uno sforzo di intelligenza collettiva al servizio della comunità“.
“Abbiamo identificato dei punti di partenza di un Manifesto che non vuole essere assolutamente uno strumento di marketing per diffondere le nostre idee” – spiega Alessandra Albarelli, Direttrice Generale di Riva del Garda Fierecongressi – “quanto un insieme di punti che mettono a terra ciò che dovrà occupare la nostra attenzione e il nostro lavoro nei prossimi mesi in attesa di REbuild 2026, aprendo un confronto con tutta la comunità del Real Estate e uno scambio con la politica e le istituzioni”.

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“L’obiettivo era individuare argomenti chiave sui impostare il lavoro nostro, della comunità di REbuild e di tutto il comparto, seguendo un principio – ha sottolineato Ezio Micelli, Presidente del Comitato Scientifico di REbuild e Professore ordinario all’Università IUAV di Venezia – “si tratta di un impegno interno della comunità di REbuild ma anche esterno ad essa, orientato alla generazione di valore e di valori che sono alla base di una transizione giusta, equa e sostenibile nel suo senso più pieno. Il cambiamento del Real Estate italiano deve passare attraverso tecnologia, sensibilità ambientale e inclusione sociale”.

Sono 4 i pilastri su cui si reggeranno i punti del Manifesto, pensato come proposta di una visione strategica condivisa che accompagni il settore verso modelli più sostenibili, innovativi e inclusivi.

Transizioni integrate: Anzitutto, la necessità di dare alla transizione una declinazione al plurale, che deve essere economica, energetica, sociale, demografica, sostenibile e molto altro, allo stesso tempo. È necessario mettere in relazione le diverse transizioni e farle procedere su un unico binario.

Produttività per l’inclusione abitativa: In secondo luogo, il processo di ammodernamento dell’ambiente costruito non può più essere affidato a generiche parole d’ordine oppure a rinvii a bonus e altri sussidi. Il tema della produttività delle costruzioni va riconsiderato non tanto e non solo per una istanza di crescita economica e di sicuro profitto per le imprese. Questo passaggio va ripensato come strumento per democratizzare l’accesso al bene primario della casa, soprattutto a favore di alcune fasce di popolazione che presentano fragilità di vario genere.

AI come leva di cambiamento: l’intelligenza artificiale per molti operatori è fonte di preoccupazione. Negli incontri dedicati, però, la questione è stata ribaltata, indagando su cosa potrebbe davvero mettere in gioco l’IA nel futuro dell’ambiente costruito. Ciò che è emerso con forza è il concetto che l’IA potrebbe anzitutto diventare uno strumento eccezionalmente utile e adatto per snellire e velocizzare il quadro burocratico complesso che circonda e rischia di rallentare lo sviluppo del settore.

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Valutazione sociale: il tema degli ESG, con particolare riferimento alle modalità di valutazione della dimensione Sociale. Una dimensione su cui non si è lavorato adeguatamente, ma che è sempre più centrale nel dibattito pubblico, tra gli addetti ai lavori e sui tavoli della politica. Davanti a esempi in cui le comunità sono in tutta evidenza apparse più solide e ricche, è emersa con grande rilievo la richiesta di elaborare una serie di indicatori che restituiscano la ricchezza e la complessità del valore che socialmente viene dato a un nuovo quartiere, a un nuovo intervento immobiliare, a una trasformazione, a una rigenerazione urbana. Si può e si deve iniziare a pensare che quella sociale sia una dimensione generatrice di valore e dunque misurabile e da misurare.

I messaggi emersi dai gruppi di lavoro di REbuild costituiscono la base di un impegno collettivo che guarda al futuro, favorendo la creazione di nuovi ecosistemi imprenditoriali e scenari economici e sociali. I punti del manifesto sono quindi l’elaborazione dei punti chiave emersi durante i due giorni di eventi, tutti ispirati dal concetto “Connect Mind, Enable Innovation“. Due giorni intensi che hanno visto moltissime personalità tecniche, istituzionali e accademiche in costante confronto all’interno dei numerosi panel e workshop organizzati all’interno dell’evento.

Più nel dettaglio, nella prima giornata i convegni e i workshop hanno affrontato temi chiave come l’accessibilità abitativa, la digitalizzazione dei processi costruttivi, l’equità urbana legata alla sostenibilità ambientale, l’uso di materiali bio-based e le nuove frontiere energetiche, tra cui idrogeno e nucleare. Particolare attenzione è stata riservata ai Distretti a Energia Positiva, alla rigenerazione del patrimonio esistente e al ciclo di vita dei materiali, in un’ottica di economia circolare e riduzione dell’impronta ambientale, favorita anche dalla integrazione di impianti e sistemi all’interno degli immobili.

La seconda giornata ha consolidato la riflessione su scala sistemica, approfondendo il tema della misurazione della sostenibilità, con un focus particolare sulla componente sociale degli ESG, ancora poco esplorata ma sempre più centrale. In parallelo, i partecipanti hanno indagato l’evoluzione digitale nella filiera dell’edilizia, le opportunità di decarbonizzazione per cittadini e imprese, le applicazioni del Contech in cantiere, fino ai casi concreti di progettazione ESG-oriented.

Spazio anche alle Startup, che hanno presentato soluzioni innovative puntando su tecnologie digitali e intelligenza artificiale: strumenti per ottimizzare la progettazione di arredi riducendo sprechi e costi, sistemi IoT di illuminazione adattiva per migliorare il benessere e l’efficienza energetica, piattaforme B2B SaaS che automatizzano il sourcing e la negoziazione con i fornitori, e assistenti AI capaci di centralizzare i dati di progetto, aumentando produttività e ritorno sugli investimenti.

(Foto: Plenaria di chiusura di REbuild 2025 Foto: Marco Parisi per REbuild)

(Teleborsa) 08-05-2025 18:33



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