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inverter, accumulo e gestione dell’energia con l’AI


In occasione della fiera Intersolar 2025, che si è tenuta a Monaco dal 7 al 9 maggio, abbiamo avuto modo di parlare con Matteo Poffe, Direttore Generale Fronius Italia, che ci ha raccontato la visione del marchio austriaco sul mercato e sulle tendenze più interessanti, ponendo l’accento sui nuovi prodotti e soluzioni presentati ai professionisti che hanno visitato la fiera, come il nuovo accumulo Reserva.

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Il mercato oggi e nel prossimo futuro

Matteo Poffe
Il mercato residenziale è tornato a livelli normali, quelli prima del Superbonus, per intenderci. È tendenzialmente in crescita, anche se quest’anno, rispetto al 2024, è ancora negativo. In effetti c’è stata una contrazione, circa il 30% in meno. Per quanto riguarda il settore commerciale e industriale, ci sono segnali positivi, anche grazie alla spinta di Transizione 5.0 e al repowering degli impianti già esistenti. Ma ci sono anche aspetti negativi, come l’inerzia delle aziende e i ritardi autorizzativi. In ogni caso è presto per dare un giudizio definitivo, bisognerà vedere i numeri a fine anno per questo mercato. Il segmento utility scale non è presidiato da Fronius, ma il suo andamento è promettente, nonostante i rallentamenti dovuti alle lungaggini burocratiche.

Fronius vede una ripresa in quanto a quote di mercato, già in questo periodo. Molti vecchi clienti stanno tornando al marchio austriaco dopo che negli anni del Superbonus hanno dovuto appoggiarsi a brand orientali, soprattutto di qualità medio-bassa. Sostanzialmente c’è un ritorno alla qualità, quindi nel prossimo futuro molti prodotti di primo prezzo potrebbero sparire dal mercato.

Il 2026 potrebbe essere un anno di crescita, perché è vero che il quadro degli incentivi non cambia, ma avremo ormai alle spalle le incertezze di Transizione 5.0 e si tornerà a parlare di redditività lato autoconsumo. Le aziende si concentreranno sullo spendere per risparmiare energia e quindi faranno nuovi impianti, senza attendere oltre. Del resto in questo periodo il costo del denaro si è abbassato, l’energia sta aumentando di prezzo e il costo dei moduli è abbastanza costante o in lieve aumento. Questi tre fattori sono di stimolo per le imprese a investire in impianti fotovoltaici.

Le novità di Fronius a Intersolar 2025

Per Fronius il 2025 è un anno importante. Il marchio ha presentato ai visitatori della fiera l’inverter Argeno, l’accumulo Reserva, la wallbox Wattpilot Flex, il sistema di gestone dell’energia Fronius Energy Cost Assistant (ECA).

Argeno è un inverter flessibile pensato per il settore commerciale industriale, ha una potenza di 125 kW ed è dotato di 10 MPPT. Il dispositivo vanta un’efficienza massima del 99,1% grazie a componenti al carburo di silicio e implementa le tecnologie Fronius Dynamic Peak Manager per l’ottimizzazione dei pannelli, Arc Guard per la rilevazione degli archi elettrici e la messa in sicurezza dell’impianto, Multi Flow Technology per gestire al meglio i flussi di corrente tra moduli fotovoltaici e carichi elettrici.

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Reserva è il sistema di accumulo a batteria modulare progettato dal marchio, con una capacità che varia da un minimo di 6,31 a un massimo di 15,79 kWh. L’elevata capacità rende Reserva adatto non solo al mercato residenziale ma anche a quello C&I, dato che è possibile collegare in parallelo fino a un massimo di 4 unità, per un totale di 63 kWh, senza dispositivi aggiuntivi. Le celle usate per l’accumulo sono al litio con chimica LFP (litio ferro fosfato).

Wattpilot Flex è una wallbox per la ricarica dei veicoli elettrici che soddisfa pienamente le esigenze e i gusti del mercato italiano. In sostanza è un dispositivo fisso, con un design molto curato e con un cavo integrato lungo 6 metri con spina Type 2, che esce dalla parte inferiore dell’apparecchio. È disponibile nelle varianti Home e Pro, identiche come caratteristiche tecniche e prestazioni elettriche (ricarica a 11 o 22 kW), con la versione Pro dotata di un contatore utile alle aziende e alle pubbliche amministrazioni per la contabilizzazione dei consumi di più utenti. Wattpilot Flex è perfettamente integrata nel sistema di controllo Fronius.

Fronius Energy Cost Assistant è un software che impiega l’intelligenza artificiale e che sarà lanciato nel prossimo futuro anche in Italia. È pensato in particolare per i mercati dove i fornitori di energia offrono contratti con tariffe variabili in funzione del tempo. In pratica l’utente inserisce i dati della bolletta e il sistema regola il consumo o l’autoconsumo dell’impianto in base al costo della corrente, prelevando l’energia dalla rete nei momenti in cui conviene di più, eventualmente per immagazzinarla nell’accumulo se l’energia che arriva dall’impianto fotovoltaico non è sufficiente per soddisfare il fabbisogno giornaliero. Il tutto è regolato dall’intelligenza artificiale, che impara dalle abitudini dell’utente e che agisce in maniera proattiva anche in base alle previsioni meteorologiche, per ridurre al minimo gli sprechi di energia solare e l’uso della corrente dalla rete.

L’impiego dell’AI non è una novità per Fronius, dato che già da tempo la usa nel suo Solar.web, per esempio, per prevedere la produzione di energia in base alle condizioni meteo dei giorni successivi. Con ECA l’intelligenza artificiale non si limita a informare l’utente ma agisce in maniera autonoma per ottimizzare il funzionamento dell’impianto elettrico. Per funzionare, l’AI si appoggia a un cloud proprietario di Fronius, basato su server localizzati in Europa e pienamente conformi alle normative europee riguardanti la privacy e il GDPR.

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– Quali tendenze tecnologiche per il prossimo futuro?

Una tendenza è l’ibridazione su tutta la gamma prodotto, quindi non più solo sul residenziale ma anche nel settore commerciale industriale. Fronius propone una versione ibrida del suo inverter più grande, Verto Plus, già disponibile in Europa e che sarà presente in Italia da gennaio 2026. Questo prodotto consente al brand di offrire soluzioni ibride, con elevata capacità di storage, anche a piccole e medie aziende.

Un’altra tendenza è l’integrazione di funzionalità IoT (Internet of Things) direttamente nel sistema che gestisce i pannelli fotovoltaici e l’accumulo, con gli inverter che dialogano con questi dispositivi e con altri connessi, come le colonnine di ricarica. Fronius ha sempre adottato un orientamento aperto per quanto riguarda gli standard di comunicazione in ambito IoT e continua a prediligere ModBus come protocollo di comunicazione, ampiamente diffuso tra i dispositivi come le pompe di calore.

– A seguito del grave blackout in Spagna, Fronius ha notato cambiamenti nelle richieste dei clienti?

Fronius propone da anni la sua soluzione di backup basata su inverter proprietari e accumuli certificati di terze parti (oggi completati dal sistema proprietario Reserva). Dopo gli eventi in Spagna, il marchio ha riscontrato un notevole aumento della domanda di sistemi di backup nel settore residenziale, una domanda che riflette l’esigenza molto sentita di avere una sicurezza energetica a prova di blackout.

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Matteo Poffe
Per quanto riguarda il comparto C&I, il discorso relativo al backup è più complesso e impegnativo. Un’azienda manifatturiera, per continuare a operare indisturbata anche in assenza della fornitura di energia dalla rete, dovrebbe avere un accumulo enorme, quindi molto costoso. È più realistico pensare a un sistema di backup che garantisca il funzionamento degli apparati essenziali, come la rete informatica, i server e i computer. In realtà le imprese hanno di solito un UPS per gestire i blackout, un sistema che funziona con una logica completamente diversa da quella di un accumulo per le energie rinnovabili. È probabile che nel prossimo futuro l’UPS e l’accumulo comunicheranno tra di loro, forse saranno integrati.



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