Mentre il cupio dissolvi di De Luca e della sinistra che, nei fatti continua ad accompagnarlo per rosicchiare qualche osso del suo consenso clientelare si consuma nell’ultimo tentativo disperato di raccontare una situazione lontana anni luce dalla realtà, la Campania continua a segnare il passo. Altro che i miracoli propagandati e diffusi dagli amplificatori di regime. La verità è che siamo diventati ultimi in tutti i settori coi quali si compone, nelle analisi scientifiche ed economiche, lo standard di qualità della vita di un territorio: sanità, lavoro, trasporti, welfare, tutela dell’ambiente. A nulla serve, dunque, provare a “stupire con effetti speciali” come recitava uno spot pubblicitario di inizio anni ’90 di fronte alla totale assenza di risposte ai bisogni dei cittadini campani, provati da dieci anni drammatici di una gestione regionale non soltanto sorda e immobile davanti alle loro richieste, ma anzi motore, per incapacità, inefficienza, volontà e impegno, di un disastro amministrativo senza pari.
Mi limiterò soltanto a ricordare a De Luca, Pd e sinistre varie, che la Campania è la regione in cui si vive due anni in meno, e peggio, rispetto al resto della Penisola, come è tornata a certificare l’Istat. È la regione in cui, negli ultimi anni, sono stati chiusi oltre 20 pronto soccorso. Le liste di attesa per una visita medica? Al di là dei primati (falsi) vantati anche di recente, restano le più lunghe d’Italia, costringendo ogni anno, 65mila campani di cui oltre 3.300 pazienti oncologici ad affrontare estenuanti trasferte e grandi sacrifici, anche economici, per farsi curare lontano dalla propria casa. Senza contare l’assoluta mancanza della razionalizzazione della spesa sanitaria, a fronte delle notevoli energie economiche ricevute da Palazzo Santa Lucia dal Fondo Sanitario nazionale. Un delitto nel delitto, se si considera che, contando pure le altre risorse aggiuntive, siamo oltre i 17 miliardi di euro trasferiti in media dal Governo nazionale ogni anno. La situazione non migliora relativamente agli altri servizi fondamentali da garantire e che l’attuale Amministrazione continua a negare ai cittadini.
I livelli di occupazione? I più bassi non solo d’Italia, ma d’Europa, con numeri ancor più drammatici per quanto riguarda l’occupazione femminile: lavora meno di una donna su tre. Per non parlare del lavoro dei giovani: nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni solo una persona su 10 ha un lavoro regolare. Risultato? I giovani continuano a scappare dalla Campania, alla ricerca della possibilità di un futuro e di una vita migliore. Altro tasto dolente? I trasporti. Mi limito a citare un nome: Eav. Negli ultimi dieci anni, l’azienda regionale del trasporto pubblico è diventata sinonimo di ritardi, disservizi, disagi e, purtroppo, di tragedie, come quella della Funivia del Faito. Non è finita qui, verrebbe da dire: “Materia che affronti, disastro che trovi”. La spesa pro capite per il welfare è la più bassa d’Italia col risultato di prestazioni a dir poco insufficienti e misure totalmente inadeguate alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione e ad un numero sempre crescente di famiglie oltre la soglia di povertà, in molti casi impossibilitate a dare un alloggio e un’esistenza dignitosa ai propri figli. Altro capitolo? La situazione drammatica che si registra in Campania sul versante dell’ambiente.
La negazione dell’esistenza della “Terra dei fuochi” da parte del presidente uscente e dei suoi fedelissimi fotografa, assieme all’annuncio fatto all’inizio del suo primo mandato di liberare nel giro di 18 mesi la Campania dalle ecoballe, lo stile e la qualità di questa Amministrazione. Nel frattempo l’inquinamento e l’aria resa irrespirabile dai roghi tossici continuano a fare vittime in un’ampia area della nostra regione. A pochi mesi dalle elezioni, noi della Lega dopo aver inchiodato per anni costoro alle loro gravissime colpe sentiamo il dovere di assumere la responsabilità di costruire il cambio di passo, consapevoli che non basta più dire soltanto “no”, ma occorre costruire le ragioni del “sì” alla svolta. Dunque, mentre restiamo fuori dalla squallida lotta senza idee per la poltrona, lavoriamo ai fatti, che passano dalla precisa consapevolezza della priorità assoluta cui deve guardare una forza di governo matura qui in Campania: ripristinare i diritti dei nostri cittadini, diritti che nel Nostro Posto, la sinistra ha ridotto ad elemosina.
Come abbiamo sottolineato al termine del direttivo regionale che si è svolto lo scorso sabato a Napoli, sappiamo che un’altra Campania è possibile ed il nostro dovere è renderla concreta. Con questa consapevolezza stiamo realizzando cinque grandi piani da mettere in campo quando guideremo la Regione. A cominciare dalla garanzia del diritto alla salute: ricostruire la sanità di prossimità, per garantire un’assistenza territoriale reale ed efficiente, gestita con un meccanismo che affida gli interventi di base ai medici di famiglia. Riaprire tutti i pronto soccorso che scelte scellerate hanno negato per anni a centinaia di migliaia di campani, valorizzando e tutelando il lavoro straordinario di medici, infermieri e operatori sanitari, autentiche eccellenze e spina dorsale della sanità campana.
Per quanto riguarda l’occupazione e la formazione, stiamo costruendo un insieme di misure e interventi che mettano a frutto suggerimenti, proposte e esigenze provenienti da tutti gli attori del sistema produttivo parti sociali, imprese, mondo delle professioni e dell’università, scuole e terzo settore e diano un senso alle ingenti risorse europee e del Governo nazionale disponibili. L’obiettivo è un’occupazione duratura e di qualità e nella quale ci sia spazio per assicurare sicurezza e dignità al lavoro. Per il rilancio del trasporto pubblico locale, invece, la strada è quella di una partnership con Rfi per rendere più efficienti le nostre linee su ferro, accompagnata dalla sostituzione del carrozzone Eav e dei suoi satelliti sfasciati con un’azienda unica regionale moderna ed efficiente. Una politica del trasporto pubblico locale nella quale trovi spazio un impegno serio sul versante della manutenzione e della sicurezza di passeggeri e personale. Una diversa politica welfare che superi il sistema clientelare degli Ats, introducendo lo strumento della “social card”: una carta che permetta al cittadino di scegliere liberamente non solo il servizio di cui usufruire, ma anche il soggetto che eroga la prestazione. Ultime, ma non per ultime, nell’agenda del nostro governo regionale: la tutela dell’ambiente e la lotta all’inquinamento.
Il piano contiene misure efficaci per risolvere una volta per tutte l’emergenza della Terra dei fuochi. Non soltanto i necessari interventi di bonifica dei suoli e del sottosuolo, ma anche impianti di ultima generazione per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, che non impattino sull’ambiente e la vita degli abitanti ma mettano fine allo spreco di fiumi di denaro per smaltire altrove i rifiuti campani. Insomma, noi siamo pronti e proseguiremo senza sosta, in sinergia e nella direzione indicata dal Governo nazionale e dal nostro leader, il vicepremier Matteo Salvini, per restituire dignità alla Campania. Manca davvero poco.
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